Il Sole 24 Ore

Pesa anche l’effetto-semplifica­zioni

- Lorenzo Pegorin Gian Paolo Ranocchi

Regime forfettari­o 2019 con convenienz­a tendenzial­mente in aumento per le partite Iva che deciderann­o di avvalersi della flat tax dal prossimo anno. È quanto si ricava dalle prime simulazion­i su alcuni casi concreti, ipotizzand­o, come sembra dalle prime indiscrezi­oni sulla prossima legge di bilancio, un innalzamen­to dei ricavi/compensi fino a 65mila euro e tenendo inviariate le altre regole in vigore (legge 190/2014, articolo 1, commi da 54 a 89).

La convenienz­a

La sostituzio­ne del regime di tassazione progressiv­a per scaglioni dell’Irpef con una tassa piatta del 15%, unita all’aumento dei limiti dei volumi di ricavi e compensi massimi di accesso, spinge ad affermare che la tassazione forfettari­a sarà più convenient­e rispetto a quella ordinaria al crescere dell’ammontare del reddito imponibile dichiarato. Pertanto, maggiore sarà l’utile maturato e più elevato dovrebbe essere il risparmio d’impostacon il regime forfettari­o.

Ma nella valutazion­e di convenienz­a complessiv­a giocano un ruolo importante anche altri fattori. In primis il fatto che una tassazione “sostitutiv­a” potrebbe pregiudica­re la fruibilità di deduzioni e detrazioni in dichiarazi­one da parte del soggetto. Occorre poi verificare se la percentual­e forfettari­a dei costi riconosciu­ti, sia superiore o inferiore rispetto a quelli effettivam­ente sostenuti dalla partita Iva. Inoltre va pesato l’importo dell’Iva pagata sugli acquisti per la quale la scelta del forfait pregiudica integralme­nte la detrazione trasforman­do l’imposta in un costo puro per l’impresa o il profession­ista. Tutto ciò tralascian­do le semplifica­zioni amministra­tive previste dal forfait (compreso l’esonero dall’e-fattura), che dovranno essere ponderate.

I requisiti di ingresso

In attesa di sapere le modifiche che saranno introdotte nel regime di tassazione forfettari­o previsto per le piccole partite Iva, possiamo comunque già proporre alcune consideraz­ioni in relazione ai requisiti necessari per accedere al sistema della flat tax. Attualment­e l’accesso al regime è subordinat­o, tra gli altri, a due requisiti. Non devono esser state sostenute spese di lavoro superiori a 5mila lordi annui (lavoro accessorio; lavoro dipendente, collaborat­ori ex articolo 50, comma 1, lettere c) e c-bis, del Tuir; utili da partecipaz­ione erogati agli associati con apporto di solo lavoro; prestazion­i di lavoro erogate all’imprendito­re e ai suoi familiari). E il costo complessiv­o, al lordo degli ammortamen­ti, dei beni strumental­i alla chiusura dell’esercizio non deve superare 20mila euro (compresi beni in leasing, locazione o noleggio).

L’innalzamen­to della soglia dei ricavi e/o compensi ipotizzato attrarrebb­e nel regime contribuen­ti di maggiori dimensioni per cui occorrereb­be, ad avviso di chi scrive, rivedere anche i valori “soglia” in questione, che rischiereb­bero di non essere adeguati.

Inoltre occorrerà anche capire se il limite di ricavi/compensi per poter accedere al regime forfettari­o andrà verificato sul 2018 o sul 2019.

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