Pesa anche l’effetto-semplificazioni
Regime forfettario 2019 con convenienza tendenzialmente in aumento per le partite Iva che decideranno di avvalersi della flat tax dal prossimo anno. È quanto si ricava dalle prime simulazioni su alcuni casi concreti, ipotizzando, come sembra dalle prime indiscrezioni sulla prossima legge di bilancio, un innalzamento dei ricavi/compensi fino a 65mila euro e tenendo inviariate le altre regole in vigore (legge 190/2014, articolo 1, commi da 54 a 89).
La convenienza
La sostituzione del regime di tassazione progressiva per scaglioni dell’Irpef con una tassa piatta del 15%, unita all’aumento dei limiti dei volumi di ricavi e compensi massimi di accesso, spinge ad affermare che la tassazione forfettaria sarà più conveniente rispetto a quella ordinaria al crescere dell’ammontare del reddito imponibile dichiarato. Pertanto, maggiore sarà l’utile maturato e più elevato dovrebbe essere il risparmio d’impostacon il regime forfettario.
Ma nella valutazione di convenienza complessiva giocano un ruolo importante anche altri fattori. In primis il fatto che una tassazione “sostitutiva” potrebbe pregiudicare la fruibilità di deduzioni e detrazioni in dichiarazione da parte del soggetto. Occorre poi verificare se la percentuale forfettaria dei costi riconosciuti, sia superiore o inferiore rispetto a quelli effettivamente sostenuti dalla partita Iva. Inoltre va pesato l’importo dell’Iva pagata sugli acquisti per la quale la scelta del forfait pregiudica integralmente la detrazione trasformando l’imposta in un costo puro per l’impresa o il professionista. Tutto ciò tralasciando le semplificazioni amministrative previste dal forfait (compreso l’esonero dall’e-fattura), che dovranno essere ponderate.
I requisiti di ingresso
In attesa di sapere le modifiche che saranno introdotte nel regime di tassazione forfettario previsto per le piccole partite Iva, possiamo comunque già proporre alcune considerazioni in relazione ai requisiti necessari per accedere al sistema della flat tax. Attualmente l’accesso al regime è subordinato, tra gli altri, a due requisiti. Non devono esser state sostenute spese di lavoro superiori a 5mila lordi annui (lavoro accessorio; lavoro dipendente, collaboratori ex articolo 50, comma 1, lettere c) e c-bis, del Tuir; utili da partecipazione erogati agli associati con apporto di solo lavoro; prestazioni di lavoro erogate all’imprenditore e ai suoi familiari). E il costo complessivo, al lordo degli ammortamenti, dei beni strumentali alla chiusura dell’esercizio non deve superare 20mila euro (compresi beni in leasing, locazione o noleggio).
L’innalzamento della soglia dei ricavi e/o compensi ipotizzato attrarrebbe nel regime contribuenti di maggiori dimensioni per cui occorrerebbe, ad avviso di chi scrive, rivedere anche i valori “soglia” in questione, che rischierebbero di non essere adeguati.
Inoltre occorrerà anche capire se il limite di ricavi/compensi per poter accedere al regime forfettario andrà verificato sul 2018 o sul 2019.