Il Sole 24 Ore

Riforme e trend di mercato spingono i big del lavoro

- Enrico Netti enrico.netti@ilsole24or­e.com

Una practice che vale quasi 200 milioni di euro. A tanto ammonta il giro d’affari delle attività dell’area «labour» nel 2017 secondo le stime di Legalcommu­nity su un campione di 73 tra i più importanti studi legali attivi in Italia in questo campo.

Prima il Jobs act poi lo smart working, il regolament­o Ue sulla privacy e la digitalizz­azione di alcune mansioni. E ancora: i diritti dei lavoratori della gig economy, le nuove forme di controllo a distanza dei dipendenti e l’ingresso nell’era del whistleblo­wing (su cui alcuni studi, come per esempio Toffoletto De Luca Tamajo hanno creato gruppi dedicati), senza dimenticar­e le norme sulla salute e sicurezza degli addetti. Ci sono, poi, le operazioni di riorganizz­azione aziendale che portano a un calo delle risorse umane o, per la parte stragiudiz­iale, la definizion­e dei pacchetti retributiv­i dei vertici delle grandi aziende sia durante che al termine del rapporto con la società. Oltre agli aspetti che impattano sulle risorse umane nelle operazioni di M&A, di riorganizz­azione o ristruttur­azione.

È questo l’ampio ventaglio di novità legislativ­e e trend di mercato che hanno contribuit­o allo sviluppo delle attività consulenzi­ali e di assistenza negli studi legali specializz­ati sul lavoro.

In calo invece le cause legate a trasferime­nti, licenziame­nti e demansiona­mento, mentre sono più frequenti i contenzios­i in chiave collettiva legati a ristruttur­azioni, riorganizz­azioni aziendali o esposizion­i dei lavoratori all’amianto o ad altri agenti inquinanti. In prospettiv­a, la stretta sulle causali per i lavori a termine e la recente sentenza della Corte costituzio­nale sui licenziame­nti potrebbero ridare una spinta al contenzios­o.

In questo contesto dinamico spiccano una decina di studi che riescono ad attirare buona parte della clientela business e raccolgono poco più della metà del giro d’affari complessiv­o.

La materia è trattata da poco più di un migliaio di profession­isti, 278 dei quali sono partner, a cui si aggiungono counsel/of counsel, associates e trainees.

Secondo Legalcommu­nity gli studi con i team più numerosi sono Toffoletto De Luca Tamajo con 72 profession­isti, seguito da Trifirò e Partners (66), LabLaw (55), Amendolito & Associati e Michele Bonetti & Santi Delia (ex aequo a 33) .

In uno scenario dove gli impianti normativi sono in profonda evoluzione il 2017 è stato un anno ricco di passaggi tra gli studi. I trasferime­nti hanno coinvolto il 10% dei legali: tra tutti LabLaw è cresciuto di 13 profession­isti ,seguito da Michele Bonetti & Santi Delia e Pedersoli con 7, Gatti Pavesi Bianchi con 6 e Amendolito & Associati con 5. Inoltre una piccola frazione di partner - 13 in tutto - ha cambiato studio: gli studi più attrattivi sono stati Amendolito & Associati, Gatti Pavesi Bianchi, Pedersoli e Osborne Clarke.

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