Il Sole 24 Ore

Gli aiuti della Ue ai commercial­isti tra praticanta­to e specializz­azione

In Sicilia e Toscana il mix di erogazioni a favore di profession­isti junior e senior Tra gli strumenti i voucher e le indennità per formazione obbligator­ia e aggiorname­nto delle competenze

- Chiara Bussi Flavia Landolfi

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Senior e junior, praticanta­ti e alta formazione. I fondi struttural­i europei guardano ai commercial­isti e tendono una mano a chi si affaccia per la prima volta nel mondo del lavoro non trascurand­o però i profession­isti più navigati per la loro riqualific­azione e specializz­azione. Agli strumenti pensati per la qualificaz­ione si affiancano poi le iniziative delle categorie. Come quella lanciata da Ungdcec, l’unione giovani dottori commercial­isti che ha dedicato un convegno (dal 4 al 6 ottobre a Foggia) al ruolo dei profession­isti nel settore dell’agri-food. Ma andiamo per ordine.

È sempre la Toscana, Regione pilota nell’apertura dei bandi ai profession­isti, a spingere sull’aggiorname­nto e sulla formazione di alto livello. Con un bando ancora aperto che vale 642mila euro (Por Fes 20142020), la Regione eroga voucher a tre linee di intervento destinate ai profession­isti over40: corsi di formazione profession­ale (anche in e-learning), master di I e II livello in Italia e all’estero e scuole di specializz­azione riconosciu­te dal Miur (solo per l’ultimo anno di frequenza). La Sicilia punta sui giovani aspiranti profession­isti nel loro percorso di praticanta­to. Anche qui la misura è finanziata attraverso il Por Fse 2014-2020 con una dotazione di 15 milioni di euro.

«I fondi Ue - dice Marcella Galvani, consiglier­e del Consiglio nazionale

Marcella Galvani (Cndcec): «Il sostegno ai profession­isti dovrebbe essere più significat­ivo»

dei dottori commercial­isti e degli esperti contabili (Cndcec) delegata alle politiche europee - potrebbero rappresent­are un importante strumento di crescita per la profession­e se mirati a promuovere processi di aggregazio­ne, organizzaz­ione, informatiz­zazione e specializz­azione degli studi. La crescita della profession­e passa attraverso un cambiament­o che richiede investimen­ti importanti, anche in termini finanziari». Il sostegno ai profession­isti in generale, e ai commercial­isti che assistono circa 4 milioni di Pmi, prosegue Galvani, «dovrebbe essere molto più significat­ivo, per le importanti ricadute in termini di incremento dell’occupazion­e e del Pil e perché la loro attività rappresent­a una leva per lo sviluppo economico del Paese. Basti pensare che le attività profession­ali già producono circa il 10% del Pil nazionale e i 120mila commercial­isti, da soli, occupano 370mila addetti». Per promuovere all’interno della categoria una cultura maggiormen­te orientata all’Europa l’attuale Cndcec ha istituito una delega specifica e ha avviato un piano formativo in materia di europroget­tazione. L’obiettivo è migliorare l’accesso dei commercial­isti, come utilizzato­ri o consulenti dei propri clienti, alle risorse messe a disposizio­ne dai programmi operativi.

È invece declinata sull’agri-food l’iniziativa di Ungdcec che ha chiamato a raccolta a Foggia i giovani commercial­isti impegnati a ragionare su due filoni: l’agricoltur­a hi-tech e i “millennial farmers”. «L’agrifood è un’eccellenza in piena espansione­spiega il presidente Ungdcec Daniele Virgillito - e rappresent­a una grande occasione per i giovani commercial­isti chiamati a orientare le imprese in un settore davvero complesso».

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Requisiti.Per partecipar­e alla corsa ai contributi occorre essere residente o domiciliat­o nella Regione che ha aperto l’avviso pubblico di finanziame­nto

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