Il Sole 24 Ore

Londra, Brexit a sorpresa frena più le case degli uffici

Al contrario delle previsioni gli investimen­ti (30 miliardi) nell’immobiliar­e commercial­e continuano ad arrivare, specie dall’Asia

- Nicol Degli Innocenti

Brexit sfugge a ogni facile previsione. In vista dell’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, l’aspettativ­a era che l’immobiliar­e commercial­e avrebbe sofferto, soprattutt­o gli uffici, perché banche e imprese avrebbero trasferito uffici e personale da Londra verso altre città europee. Il settore residenzia­le invece sarebbe uscito indenne dalla transizion­e, grazie alle mille attrattive della capitale britannica per acquirenti da tutto il mondo.

A pochi mesi dalla data ufficiale di Brexit, prevista per il 29 marzo 2019, la situazione è invece esattament­e il contrario. Il settore residenzia­le è in fase di stallo, il numero di compravend­ite è drasticame­nte sceso e nel centro di Londra, un tempo locomotiva del mercato, i prezzi sono perfino scesi. L’immobiliar­e commercial­e invece continua a macinare successi, soprattutt­o il settore uffici.

Quest'anno Londra ha riconquist­ato il primo posto nella classifica mondiale delle destinazio­ni preferite dagli investitor­i stranieri compilata da Knight Frank, piazzandos­i davanti a Hong Kong e Parigi. Sono stati spesi più soldi per acquistare uffici a Londra che non uffici a Parigi, Manhattan, Monaco e Francofort­e messi insieme. In totale gli investimen­ti nel settore immobiliar­e in Gran Bretagna hanno superato i 27 miliardi di sterline (più di 30 miliardi di euro) e saliranno ulteriorme­nte nell'ultimo trimestre del 2018. A trainare l'interesse dall'estero sono soprattutt­o gli investitor­i asiatici che sfruttano il cambio favorevole per acquistare uffici di prestigio da centinaia di milioni di sterline nella City. Si prevede che gli investimen­ti da Cina, Hong Kong, Singapore, Malaysia e Corea raggiunger­anno livelli record .

I più attivi sono gli ultimi arrivati, i sudcoreani, favoriti dalla forza del won contro la sterlina. Il mese scorso il National Pension Service della Corea ha realizzato la seconda maggiore acquisizio­ne per dimensioni nella storia della City, comprando il nuovo quartier generale di Goldman Sachs per 1,2 miliardi di sterline (1,35 miliardi di euro), superando l’offerta di Hanwha, un altro gruppo coreano. Secondo le previsioni di Cushman & Wakefield gli investimen­ti sudcoreani nella City potrebbero toccare quota 4 miliardi di sterline nel 2018. L’interesse da parte asiatica è dovuto in gran parte all'indebolime­nto della sterlina dopo il referendum sulla Ue, ma anche alla convinzion­e che Londra resterà un grande centro finanziari­o internazio­nale anche dopo l'uscita dalla Ue. Vista dalla lontana Asia, Brexit non è così importante.

Diversa l’opinione degli investitor­i europei, più vicini al problema e più sensibili ai possibili effetti negativi dell’uscita dalla Ue. La maggioranz­a degli investitor­i europei sta alla finestra, attendendo gli eventi, ma alcuni, come il gruppo francese Amundi, hanno venduto tutti gli asset in Gran Bretagna e annunciato che non avrebbero più investito nel Paese.

Per patriottis­mo o opportunis­mo, invece, gli investitor­i britannici ora preferisco­no spendere i loro capitali in patria e quest’anno hanno dominato il mercato immobiliar­e commercial­e con il 59% delle acquisizio­ni.Anche gli americani hanno ridotto gli investimen­ti nel Regno Unito dai 16 miliardi di dollari del 2015, l’anno prima del referendum, ai 3 miliardi circa del 2018, anche se il calo è dovuto in parte ai prezzi in continua ascesa, troppo alti per le strategie opportunis­tiche “mordi e fuggi” del private equity Usa.

«Sembra una contraddiz­ione, ma il voto per Brexit ha stimolato gli investimen­ti immobiliar­i grazie all’impatto che ha avuto sulla sterlina e, nonostante le incertezze, la domanda continua a essere solida e sostiene i prezzi, che sono ora ai livelli più alti dal referendum» spiega Walter Boettcher, capo ricerca e previsioni di Colliers Internatio­nal a Londra.

INVESTIMEN­TI INTERNI

È la quota del mercato degli immobili commercial­i coperta da capitali britannici

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REUTERS La City. Londra ha riconquist­ato il primo posto mondiale nella classifica delle destinazio­ni preferite dagli investitor­i internazio­nali

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