1. NASCITA E OBIETTIVI
L’avvio
La Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che ha appena celebrato il 65esimo anniversario (è entrata in vigore il 3 settembre 1953) è stata adottata nell’ambito del Consiglio d’Europa e ha imposto ai 47 Stati che l’hanno ratificata (fra cui tutti i Paesi membri della Ue) il rispetto di un nucleo forte di diritti, obbligando le autorità nazionali ad assicurarne una tutela effettiva. Per la prima volta sul piano internazionale la Convenzione ha quindi predisposto un sistema di garanzia che permette a ogni individuo leso in un diritto convenzionale di agire dinanzi a un organismo giurisdizionale internazionale ossia la Corte europea dei diritti dell’uomo.
Il funzionamento
Se lo Stato non garantisce il rispetto dei diritti convenzionali, esauriti i ricorsi interni effettivi, la vittima potrà chiamare sul banco degli “imputati” lo stesso Governo che risponde delle violazioni dei suoi organi. La Corte può quindi accertare le violazioni dello Stato sul piano internazionale, con l’adozione di sentenze che possono anche condannare lo Stato a versare un’equa riparazione alla vittima. Con un impatto non solo sulla vita dei cittadini ma anche sugli Stati, chiamati spesso a modificare la legislazione interna e a pagare per le violazioni della Convenzione.