Revisori senza chance al Sud: pronto il nuovo regolamento
Relazione del Viminale: fra gli iscritti all’elenco solo il 4% è under 35
Ai revisori dei conti delle regioni meridionali la sorte riserva meno della metà delle possibilità di essere estratti per l’incarico in un ente locale rispetto ai colleghi del Nord.
InPiemonte,inparticolare,ilrapporto fra posti e candidati è 25 volte piùaltocheinPuglia,e10voltesuperiore a quello che si registra in Campania. Dietro al Piemonte, il top di opportunità si incontra in LombardiaeLiguria.Questionedigeografia, certo, che separa il Nord Ovest costellatodipiccoli ComunieilSuddoveladistribuzionedeglientièpiùrarefatta. Ma anche di regole: la presenzadelcollegioalpostodelrevisore unico nella terza fascia, quella deglientisoprai15milaabitanti,aumenta le possibilità rispetto alla fascia2(5-14.999abitanti),doveleamministrazioni sono più numerose.
Il panorama emerge dall’incrocio delle tabelle che accompagnano la nuova Relazione del ministero dell’Interno sulla gestione dell’elenco dei revisori. Relazione che arriva mentre ha preso forma la revisione del regolamento che dovrebbe correggere l’algoritmo aumentando le probabilità per i professionisti mai estratti e introdurre la quarta fascia: con la riserva ai commercialisti e revisori legali con 10 anni di iscrizione e due mandati già completati degli incarichi nei Comuni sopra i 50mila abitanti, nelle Città metropolitane e nelle Province. Il testo del decreto, che raccoglie il lavoro dell’Osservatorio sulla finanza e la contabilità degli enti locali in cui siedono Viminale, Economia, magistrati e professionisti, dovrà andare ora sui tavoli della Conferenza unificata per il confronto con gli amministratori locali che avvia l’iter per l’approvazione.
I tempi di gestazione delle novità non sono stati brevi, e l’attesa dei revisori è molto alta. Dal debutto del meccanismo dell’estrazione a sorte che ha sostituito le vecchie nomine politiche si è acceso un dibattito infinito sul funzionamento del nuovo sistema. Il Viminale, con una ricca operazione trasparenza dettagliata nella relazione e riassunta nella sezione dedicata ai revisori nel sito della finanza locale (https://dait.interno.gov.it/finanzalocale),èarrivatoapubblicareintegralmenteanchel’algoritmochegovernale estrazioni, per respingere i dubbi su “corsiepreferenzialiocculte”cheporterebbero a pescare sempre gli stessi nomi. Le tesi più o meno cospirazioniste sono ovviamente infondate. Ma il problema delle mancate estrazioni esiste. Ancheperchél’algoritmononhapreferenze, e spesso trascura professionisti preparati e aggiornati con il rischio di disperderecompetenzeemotivazione.
A lungo termine, questo problema rischia di ingigantire un altro allarme che si incontra nell’esame dei dati della relazione. Tra i revisori dei conti locali i giovani sono merce rarissima: fra gli iscritti all’elenco, solo 4 su 100 hanno meno di 35 anni. Anche perché la regola che li costringe a debuttare come revisori unici non è esattamente il modo migliore per attirarli: un altro aspetto su cui il decreto prova a intervenire disegnando una strada di avvio alla professione che prevede almeno 18 mesi da collaboratore del revisore (articolo 239 del Tuel). Ma per una soluzione vera e propria bisognerà intervenire sulla legge.