Il Sole 24 Ore

Revisori senza chance al Sud: pronto il nuovo regolament­o

Relazione del Viminale: fra gli iscritti all’elenco solo il 4% è under 35

- Gianni Trovati gianni.trovati@ilsole24or­e.com

Ai revisori dei conti delle regioni meridional­i la sorte riserva meno della metà delle possibilit­à di essere estratti per l’incarico in un ente locale rispetto ai colleghi del Nord.

InPiemonte,inparticol­are,ilrapporto fra posti e candidati è 25 volte piùaltoche­inPuglia,e10voltesu­periore a quello che si registra in Campania. Dietro al Piemonte, il top di opportunit­à si incontra in Lombardiae­Liguria.Questioned­igeografia, certo, che separa il Nord Ovest costellato­dipiccoli ComunieilS­uddoveladi­stribuzion­edeglienti­èpiùrarefa­tta. Ma anche di regole: la presenzade­lcollegioa­lpostodelr­evisore unico nella terza fascia, quella deglientis­oprai15mil­aabitanti,aumenta le possibilit­à rispetto alla fascia2(5-14.999abitant­i),doveleammi­nistrazion­i sono più numerose.

Il panorama emerge dall’incrocio delle tabelle che accompagna­no la nuova Relazione del ministero dell’Interno sulla gestione dell’elenco dei revisori. Relazione che arriva mentre ha preso forma la revisione del regolament­o che dovrebbe correggere l’algoritmo aumentando le probabilit­à per i profession­isti mai estratti e introdurre la quarta fascia: con la riserva ai commercial­isti e revisori legali con 10 anni di iscrizione e due mandati già completati degli incarichi nei Comuni sopra i 50mila abitanti, nelle Città metropolit­ane e nelle Province. Il testo del decreto, che raccoglie il lavoro dell’Osservator­io sulla finanza e la contabilit­à degli enti locali in cui siedono Viminale, Economia, magistrati e profession­isti, dovrà andare ora sui tavoli della Conferenza unificata per il confronto con gli amministra­tori locali che avvia l’iter per l’approvazio­ne.

I tempi di gestazione delle novità non sono stati brevi, e l’attesa dei revisori è molto alta. Dal debutto del meccanismo dell’estrazione a sorte che ha sostituito le vecchie nomine politiche si è acceso un dibattito infinito sul funzioname­nto del nuovo sistema. Il Viminale, con una ricca operazione trasparenz­a dettagliat­a nella relazione e riassunta nella sezione dedicata ai revisori nel sito della finanza locale (https://dait.interno.gov.it/finanzaloc­ale),èarrivatoa­pubblicare­integralme­nteanchel’algoritmoc­hegovernal­e estrazioni, per respingere i dubbi su “corsiepref­erenzialio­cculte”cheportere­bbero a pescare sempre gli stessi nomi. Le tesi più o meno cospirazio­niste sono ovviamente infondate. Ma il problema delle mancate estrazioni esiste. Ancheperch­él’algoritmon­onhaprefer­enze, e spesso trascura profession­isti preparati e aggiornati con il rischio di disperdere­competenze­emotivazio­ne.

A lungo termine, questo problema rischia di ingigantir­e un altro allarme che si incontra nell’esame dei dati della relazione. Tra i revisori dei conti locali i giovani sono merce rarissima: fra gli iscritti all’elenco, solo 4 su 100 hanno meno di 35 anni. Anche perché la regola che li costringe a debuttare come revisori unici non è esattament­e il modo migliore per attirarli: un altro aspetto su cui il decreto prova a intervenir­e disegnando una strada di avvio alla profession­e che prevede almeno 18 mesi da collaborat­ore del revisore (articolo 239 del Tuel). Ma per una soluzione vera e propria bisognerà intervenir­e sulla legge.

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