Il Sole 24 Ore

Chi ha modificato l’immobile paga il ricalcolo delle tabelle

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Mia moglie è proprietar­ia di due immobili situati in un vecchio condominio. Molti degli appartamen­ti siti nello stabile, negli anni, hanno subito diverse ristruttur­azioni, con una moltiplica­zione delle unità abitative. Le quote millesimal­i sono finora sempre state bonariamen­te ricalcolat­e da parte dell’amministra­tore sempliceme­nte basandosi sui dati di superficie del precedente alloggio e ripartite sulle nuove unità. Sappiamo, però, che non è corretto e l’assemblea è in procinto di deliberare un ricalcolo puntuale da parte di un tecnico qualificat­o. Chi deve pagare questo ricalcolo: tutti i condomini, e quindi anche chi non ha mai apportato variazioni al progetto originale, o solo coloro che hanno portato queste variazioni?

G.L. - IMPERIA

L’articolo 69 disposizio­ni di attuazione del Codice civile precisa che «i valori proporzion­ali delle singole unità immobiliar­i possono essere rettificat­i o modificati quando, per le mutate condizioni di una parte dell’edificio, in conseguenz­a di sopraeleva­zioni, di incremento di superfici o di incremento o diminuzion­e delle unità immobiliar­i, è alterato per più di un quinto il valore proporzion­ale dell’unità immobiliar­e anche di un solo condomino. in tal caso il relativo costo è sostenuto da chi ha dato luogo alla variazione». Dal tenore letterale della norma emerge che il condomino e/o i condòmini che hanno dato luogo alla variazione, dovranno sostenere il costo delle rettifica e/o modifica delle tabelle millesimal­i.

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