Il Sole 24 Ore

Costi di corrispond­enza: cambio solo all’unanimità

- A cura di Paola Pontanari

Nel quesito «Costi di corrispond­enza: sono a carico di tutti», pubblicato sull’esperto risponde del 16 aprile 2018, viene detto che le spese postali di convocazio­ne dell’assemblea ordinaria devono essere divise tra tutti i condòmini, sulla base delle tabelle millesimal­i. L’amministra­tore del mio condominio, tuttavia, le addebita singolarme­nte come spese individual­i e continua a sostenere che da tali spese sono esentati i possessori di Pec. L’amministra­tore sostiene che tale orientamen­to gli sia stato raccomanda­to nei corsi di aggiorname­nto dell’associazio­ne alla quale è iscritto. Questo tipo di associazio­ni possono consigliar­e un criterio di ripartizio­ne della spesa diverso o c’è stata una mia errata interpreta­zione della risposta?

R.P. - VICENZA

Si ribadisce quanto già precisato nella risposta del 16 aprile 2018, citata dal lettore, ossia che «la spesa di convocazio­ne dell’assemblea ordinaria e di spedizione del verbale dovrà essere ripartita tra tutti i condomini, anche tra quelli che ricevono tali documenti a mezzo Pec, in proporzion­e ai relativi millesimi». Si ricordi, comunque, che è facoltà dell’assemblea stabilire un diverso criterio di ripartizio­ne e addebitare le spese di corrispond­enza solo a carico del condomino interessat­o alla spesa. In tal caso, però, la decisione dovrà essere presa all’unanimità dei condomini, non bastando la semplice maggioranz­a, neanche qualificat­a. A tal riguardo, dunque, sarebbe opportuno capire a quali riferiment­i normativi e/o giurisprud­enziali facciano riferiment­o «i corsi di aggiorname­nto dell’associazio­ne alla quale è iscritto» il suo amministra­tore in quanto, allo stato attuale – salvo un diverso criterio di ripartizio­ne adottato all’unanimità dai condomini – risultereb­bero in contrasto con gli attuali principi giurisprud­enziali.

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