Conto cointestato: collazione se i prelievi sono ingiustificati
Sono stato titolare dal 2003 di una delega su un conto corrente bancario (in San Marino), intestato unicamente a mio padre, deceduto nel 2012. In tale periodo, tra il 2003 e il 2012, prima della morte di mio padre, in forza della delega a mio favore, ho effettuato numerosi prelievi firmando, come dovuto, le relative contabili bancarie. L’intero patrimonio ereditario è ancora oggi in regime di comunione ereditaria. I miei fratelli e mia madre coeredi possono ora chiedere che tali prelevamenti siano oggetto di collazione?
A.M. - TRENTO
Il lettore non evidenzia le motivazioni dei prelievi. Se si tratta di somme che sono state incamerate senza che esistesse alcun motivo di credito nei confronti dell’intestatario del conto, gli eredi di quest’ultimo potranno chiederne ragione. Ove si accertasse definitivamente che tali prelievi abbiano configurato, in pratica, delle donazioni, queste saranno soggette a tutti i limiti e le azioni previste dal Codice per gli atti a titolo gratuito che possano essere considerati lesivi dei diritti degli altri legittimari. Allo stesso modo esse saranno soggette a collazione, in quanto l’articolo 737 del Codice civile ricomprende espressamente «tutto ciò che hanno ricevuto dal defunto per donazione direttamente o indirettamente».