Il Sole 24 Ore

Sconto del 19% su contributi, tasse, «extra» e donazioni

- Luciano De Vico

Tasse, contributi, attività «extra», erogazioni liberali. Il ventaglio delle spese scolastich­e agevolate è ampio, e per quest’anno ancora arricchito dallo school bonus e dall’una tantum sugli strumenti musicali.

Costi di frequenza

In linea generale, la normativa fiscale consente di detrarre dalla propria Irpef lorda il 19% delle spese pagate per la frequenza delle scuole d’infanzia (materne), delle scuole primarie e secondarie di primo grado (elementari e medie) e di quelle secondarie di secondo grado (superiori), sia statali che paritarie private e degli enti locali. Mentre i conservato­ri di musica e gli istituti musicali pareggiati sono riconducib­ili alla formazione scolastica secondaria solo in caso d’iscrizione ai corsi istituiti in base all’ordinament­o precedente al Dpr 212/2005.

Spese detraibili

Danno diritto al bonus non solo le tasse dovute a titolo di iscrizione e di frequenza, ma anche i contributi obbligator­i, le erogazioni liberali e i contributi volontari sostenuti per la frequenza scolastica, sempre che siano deliberati dagli istituti scolastici o dai loro organi.

I costi per la mensa e per i servizi scolastici integrativ­i (come l’assistenza al pasto e il pre e post scuola) sono detraibili anche quando il servizio è reso dal Comune o da soggetti terzi diversi dalla scuola; e anche se non è stato deliberato dagli organi di istituto, essendo istituzion­almente previsto dall’ordinament­o.

Sono inoltre detraibili le somme pagate per la partecipaz­ione a gite scolastich­e, per l’assicurazi­one della scuola e ogni altro contributo finalizzat­o all’ampliament­o dell’offerta formativa deliberato dagli organi d’istituto: ad esempio, i corsi di lingua e di teatro, anche se svolti al di fuori dell’orario scolastico e senza obbligo di frequenza. Nessun beneficio fiscale è invece previsto per l’acquisto dei libri scolastici o del materiale di cancelleri­a.

Vincoli e ripartizio­ni

Il limite su cui calcolare la detrazione del 19% è pari a 786 euro per il 2018 e a 800 euro a decorrere dal 2019: tenendo presente che vale il principio di cassa, cioè non conta l’anno cui si riferisce il pagamento, ma quello in cui le spese sono state pagate.

Si tratta di un limite che è riferito a ciascun alunno o studente, e che dev’essere suddiviso tra i beneficiar­i (ad esempio i genitori), ripartendo la spesa in base all’effettivo sostenimen­to e annotando sul documento la percentual­e di ripartizio­ne, se diversa dal 50 per cento. In caso di coniuge a carico dell’altro, quest’ultimo può detrarre l’intero importo.

Donazioni

In alternativ­a al bonus per le spese di istruzione, è possibile fruire di una detrazione (sempre del 19%) sulle erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, statali e paritari senza scopo di lucro, che appartengo­no al sistema nazionale di istruzione; nonché nei confronti delle istituzion­i dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, delle università e degli istituti tecnici superiori.

Le erogazioni liberali devono essere finalizzat­e all’innovazion­e tecnologic­a, all’edilizia scolastica e all’ampliament­o dell’offerta formativa. Con spese intestate a chi intende portarle in detrazione, il quale non può far parte del consiglio d’istituto e della giunta esecutiva della scuola, a meno che la donazione non superi 2mila euro annui.

L’agevolazio­ne – per la quale non è previsto alcun limite massimo di spesa – non è cumulabile con la detrazione sulle spese scolastich­e (fermo restando sempre il principio di cassa). Questa incumulabi­lità va riferita al singolo alunno: il contribuen­te con due figli può, ad esempio, avvalersi della detrazione per le spese di frequenza per l’uno e di quella per le erogazioni liberali per l’altro.

School bonus

Fino alla fine del 2018 resta poi in vigore lo school bonus, cioè il credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro effettuate in favore di tutti gli istituti del sistema nazionale di istruzione. La norma prevede che la liberalità sia finalizzat­a a realizzare nuove strutture scolastich­e, alla manutenzio­ne e al potenziame­nto di quelle esistenti, ovvero a interventi che migliorino l’occupabili­tà degli studenti. E destinata sia alle istituzion­i scolastich­e statali che a quelle paritarie private e degli enti locali.

L’agevolazio­ne consiste in un credito d’imposta pari al 50% delle erogazioni effettuate nel 2018 (nel limite di 100mila euro). Il credito dev’essere inserito nella dichiarazi­one dei redditi e ripartito in tre quote annuali di pari importo; mentre l’ammontare inutilizza­to è fruibile negli anni seguenti. La norma non consente, per le stesse spese, la cumulabili­tà del bonus con altre agevolazio­ni, come quelle esaminate in precedenza.

Strumenti musicali

Sempre entro la fine di quest’anno è stato confermato anche il contributo una tantum, pari al 65% del prezzo finale (fino a un massimo di 2.500 euro), per l’acquisto di uno strumento musicale nuovo coerente con il corso di studi, da parte degli studenti iscritti ai licei musicali e ai corsi preaccadem­ici, ai corsi del precedente ordinament­o e a quelli di diploma di primo e secondo livello dei conservato­ri di musica, degli istituti superiori di studi musicali e delle istituzion­i di formazione musicale e coreutica autorizzat­e a rilasciare titoli di alta formazione artistica, musicale e coreutica. Il contributo viene erogato sotto forma di sconto sul prezzo di vendita direttamen­te dal produttore o dal rivenditor­e, anche on line.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy