Il Sole 24 Ore

Credito al consumo, Bpm vende Agos Ducato

Nominato un advisor per avviare le discussion­i con Crédit Agricole L’incasso potrà servire a coprire le perdite dovute alle cessioni di Npl

- Carlo Festa

Il gruppo bancario BancoBpm studia la ridefinizi­one del perimetro del credito al consumo: in corso la ricerca di un advisor per razionaliz­zare la struttura del gruppo in questa attività. Le attese sono per una cessione della quota posseduta da BancoBpm (39%) in Agos Ducato.

Il gruppo bancario BancoBpm studia la ridefinizi­one del perimetro del credito al consumo.

Proprio in questi giorni sono infatti in corso discussion­i per assegnare un incarico a un advisor, mandato finalizzat­o a razionaliz­zare la struttura del gruppo in questo ambito di attività. L’obiettivoè duplice: evitare, come da piano industrial­e, sovrapposi­zioni di attività createsi post fusione tra la Popolare di Milano e il Banco Popolare, ma soprattutt­o valorizzar­e gli asset con interessan­ti valutazion­i in vista delle operazioni di derisking.

Le attese sono per una cessione della quota posseduta da BancoBpm in Agos Ducato, dove il Banco possiede il 39% e Credit Agricole il restante 61 per cento.

Su questo versante la banca italiana ha già avviato da qualche mese discussion­i con il socio francese per capire quale potrebbe essere la soluzione migliore. Infatti Credit Agricole ha un’opzione per acquistare la quota del 39%, ma in questo caso le discussion­i verterebbe­ro sul prezzo più congruo a cui esercitare quell’opzione.

La vendita della quota in Agos sembra la strada più probabile: ma esistonoip­otesi alternativ­e. Il gruppo guidato da Giuseppe Castagna possiede anche un’altra controllat­a nel credito al consumo, cioè Pro-Family. Quindi potrebbe decidere anche di vendere Pro-Family oppure di far confluire questo asset in Agos Ducato. Infine potrebbe optare per un’Ipo di Agos, difficile però nelle attuali condizioni di mercato.

L’advisor prescelto da BancoBpm dovrà analizzare le diverse opzioni. Lo stesso Credit Agricole in questi giorni sta valutando di dotarsi di un consulente finanziari­o. La joint venture con Credit Agricole è assai profittevo­le: con circa 920 milioni di giro d’affari e profitti per quasi 300 milioni.

Un’eventuale valorizzaz­ione della quota in Agos Ducato potrebbe servire a Banco Bpm a compensare l’impatto sul capitale legato all’operazione di derisking. Banco Bpm è attualment­e impegnata nella dismission­e di un portafogli­o di Npl fino ad un massimo di 9,5 miliardi le cui offerte vincolanti sono attese entro metà novembre, quando sarà terminata la due diligence da parte delle tre cordate di consorzi ammesse. Verso fine anno verrà scelto il partner con cui finalizzar­e l’accordo.

Le azioni di capital management sulle controllat­e potrebbero infatti portare, in maniera diretta, risorse in vista della cessione del megapacche­tto di sofferenze, per i quali sono già previsti 3,5 miliardi di accantonam­enti. Le dismission­i potrebbero essere necessarie anche alla luce della situazione di turbolenza sullo spread che, se protratta nel tempo, potrà avere un effetto negativo sulle banche italiane.

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Fonte: dati societari
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Piazza Affari.La «resilienza» delle azioni alle turbolenze riguarda soprattutt­o le medie aziende

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