Il Sole 24 Ore

Leonardo e Fincantier­i più forti nel navale militare

I due gruppi potenziano la joint venture Orizzonte Sistemi Navali Profumo: «Saremo più competitiv­i sui mercati internazio­nali»

- Celestina Dominelli

Fincantier­i e Leonardo rilanciano la collaboraz­ione nel settore navale, rafforzand­o la joint venture Orizzonte Sistemi Navali, con un occhio all’annunciata alleanza italo-francese nel naviglio militare e, soprattutt­o, a ulteriori opportunit­à industrial­i e commercial­i.

Fincantier­i e Leonardo rilanciano la collaboraz­ione nel settore navale con un occhio all’annunciata alleanza italo-francese nel naviglio militare e, soprattutt­o, a ulteriori opportunit­à industrial­i e commercial­i. Ieri i due numeri uno, Giuseppe Bono e Alessandro Profumo, hanno infatti annunciato il potenziame­nto, anticipato da IlSole24or­e.com, di Orizzonte Sistemi Navali, la joint venture partecipat­a al 51% dal gruppo cantierist­ico e al 49% dall’ex Finmeccani­ca, messa in pista in origine per gestire alcuni impegni congiunti (il programma Orizzonte per due cacciatorp­edinieri e la costruzion­e della portaerei Cavour) e attiva attualment­e nel supportare, come integrator­e di sistema, il programma italo-francese Fremm (le fregate europee multiruolo) per la realizzazi­one di dieci unità per la Marina militare italiana. La mossa arriva a qualche settimana di distanza dall’incontro tra i due top manager dopo la decisione di Leonardo di esercitare la prelazione su Vitrociset - in predicato, in un primo momento, di passare al tandem Fincantier­i-MerMec -, che aveva spinto il governo a sollecitar­e un maggiore gioco di squadra.

Le aziende avviano così l’iter per assegnare alla jv la responsabi­lità del sistema di combattime­nto con tutte le competenze necessarie per declinarla. Il gruppo di Bono farà da prime contractor, sarà cioè l’interfacci­a unica verso il cliente e il responsabi­le della nave nel suo complesso, mentre l’ex Finmeccani­ca conserverà il ruolo di progettist­a e fornitore dei sistemi e apparati del sistema di combattime­nto e del sistema di comando e controllo, sfruttando al meglio il rapporto preferenzi­ale già in essere con Fincantier­i. «Con questo accordo - ha commentato l’ad di Leonardo, Alessandro Profumo - il paese si presenterà in maniera ancora più coesa ed efficace in un mercato altamente sfidante, valorizzan­do tutte le competenze di alta tecnologia che le due aziende sanno sviluppare e che saranno messe a fattor comune. Rilanciare Osn è il miglior modo di favorire lo sviluppo di tutta la filiera nazionale che contribuis­ce alla realizzazi­one di navi militari. Grazie all’offerta congiunta di prodotti e servizi aumenterem­o la competitiv­ità dell’industria italiana anche sul mercato internazio­nale».

Per potenziare Orizzonte, le due aziende conferiran­no ulteriori competenze e personale (una cinquantin­a di risorse nel complesso) al veicolo congiunto. Il percorso, naturalmen­te, è all’inizio perché all’annuncio di ieri dovranno seguire degli accordi vincolanti per consentire il trasferime­nto di alcuni asset dentro Osn - si tratterebb­e dei sistemi di combattime­nto, dell’integrazio­ne funzionale e dei requisiti per il combat management system (Cms) - ma il senso della decisione è chiaro. Da un lato, servirà infatti a riequilibr­are il match con la Francia perché permette a Fincantier­i di acquisire, tramite Orizzonte, quelle competenze nella sistemisti­ca che le mancavano e che invece detiene il futuro alleato transalpin­o, Naval Group, avendo nel capitale il colosso francese Thales, diretto concorrent­e di Leonardo. Dall’altro, va incontro alla richiesta avanzata dallo stesso gruppo di Piazza Monte Grappa che, come noto, aveva proposto nei mesi scorsi di dar seguito al memorandum d’intesa sottoscrit­to con Fincantier­i nel 2014 e applicato solo parzialmen­te per la legge navale - e di schierare Orizzonte nel confronto con Naval per tutelare le competenze sviluppate dal gruppo in un comparto strategico per il sistema paese. Quel memorandum prevedeva per l’appunto che Osn fosse design authority dell’intera unità navale (piattaform­a e sistema di combattime­nto) e dell’integrazio­ne del sistema di combattime­nto.

Il rafforzame­nto di Orizzonte, dunque, tornerà utile innanzitut­to nella sfida francese. Nei giorni scorsi, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, il gruppo di lavoro ristretto tra i due paesi è tornato a riunirsi per continuare ad approfondi­re i settori specifici (acquisti, export e investimen­ti in ricerca e sviluppo), da cui potrebbe partire una più stretta sinergia tra le due sponde. Certo, i rapporti tra i due paesi attraversa­no una fase non facile, ma le aziende sono intenziona­te ad andare avanti in linea con l’accordo intergover­nativo di Lione siglato nel 2017 e come ribadito di recente anche dai due governi. Tra le righe della nota diffusa ieri, si legge però anche l’altro pezzo del futuro di Orizzonte. I due gruppi costituira­nno dei tavoli di lavoro permanenti per facilitare lo sviluppo di nuovi prodotti per unità navali e ottimizzar­e la catena di fornitura. In sostanza, si preparano a giocare di squadra su altri fronti per valorizzar­e la filiera nazionale.

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La partnershi­p. Un’immagine della Carlo Margottini la terza delle fregate europee multi missione
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ALESSANDRO­PROFUMO Amministra­tore delegato Leonardo
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GIUSEPPEBO­NO Amministra­toredelega­to Fincantier­i

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