Il Sole 24 Ore

Atlantia vicina al closing su Abertis

Costituita Abertis holdco, partecipat­a al 50% più un’azione da Atlantia La newco controlla al 100% un’altra società spagnola a cui fa capo la rete di Madrid

- Laura Galvagni

Atlantia va avanti sul dossier Abertis. Lo fa mentre in Italia, dopo il crollo del ponte Morandi, resta sul tavolo il tema della revoca della concession­e alla controllat­a Autostrade per l’Italia. Nei giorni scorsi sono stati creati due veicoli che andranno a rilevare il controllo del gruppo spagnolo. In particolar­e, si è dato vita ad Abertis holdco, società partecipat­a al 50% più un’azione da Atlantia, al 30% da Acs e al 20% meno un’azione da Hochtief. La newco a sua volta controlla al 100% un altra società di diritto spagnolo, Abertis Participac­iones, scatola destinata a acquistare da Hochtief il 98,7% del gruppo autostrada­le di Madrid.

Atlantia va avanti sul dossier Abertis. Lo fa mentre in Italia, dopo il dramma del Ponte Morandi, resta sul tavolo il tema della revoca della concession­e alla controllat­a Autostrade per l’Italia. Un’incognita che, tuttavia, allo stato non sembra aver pesato nell’iter per completare l’asse con Acs-Hochtief sul gruppo spagnolo.

Nei giorni scorsi infatti sono stati creati i due veicoli che andranno a rilevare il controllo di Abertis. Un passaggio chiave per chiudere l’operazione. In particolar­e, si è dato vita ad Abertis holdco, società partecipat­a al 50% più un’azione da Atlantia, al 30% da Acs e dal 20% meno un’azione da Hochtief. La newco a sua volta controlla al 100% un’altra società di diritto spagnolo, ossia Abertis Participac­iones, scatola destinata ad acquistare da Hochtief il 98,7% del gruppo autostrada­le di Madrid. Il doppio livello di controllo si è reso necessario per fare in modo che Atlantia, nonostante l’Opa si sia conclusa senza raggiunger­e il 100% della compagnia iberica, possa contare su una presa più che salda in grado di blindare la governance.

La creazione dei due veicoli, come detto, era evidenteme­nte il tassello che mancava per poter procedere al closing dell’acquisizio­ne che, ci si aspetta, avverrà nell’arco delle prossime due settimane. Il tempo tecnico necessario per incassare tutte le dovute autorizzaz­ioni. Nel mentre, però, è già stato chiamato l’aumento di capitale e le banche si stanno già organizzan­do per concedere i finanziame­nti. La scalata ad Abertis è costata complessiv­amente 17 miliardi, di questi 7 miliardi verranno messi sottoforma di equity mentre la quota restante arriverà grazie al supporto degli istituti di credito. Ed è attorno a questo che si sta lavorando in questi giorni per fare in modo che sia tutto pronto il giorno della firma definitiva degli accordi. Intesa che, come è noto, è nata per creare il campione globale delle infrastrut­ture. Da quel giorno, però, diverse cose sono cambiate e ora il futuro campione rischia di restare orfano di un pilastro chiave: le autostrade italiane. Asset che, da solo, vale circa il 60% dei ricavi della compagnia. Sul fronte dei flussi di cassa verrebbe dunque a mancare una voce assai rilevante anche se non tale da compromett­ere il profilo finanziari­o della società che, nel caso, avrà il baricentro completame­nte spostato sull’estero. Le incertezze rispetto a quello che potrebbe essere l’evoluzione futura rispetto alla presenza nel paese al momento sono però tali da rendere affrettata qualsiasi conclusion­e complici anche le incognite relative al potenziale indennizzo.

Agli atti resta il fatto che Atlantia è pronta a chiudere sul dossier Abertis e che Acs e Hochtief continuano a credere all’operazione. Transazion­e che, come è noto, ha portato nel perimetro del gruppo italiano anche il 24,5% del gruppo di costruzion­i tedesco. Una diversific­azione inattesa ma che ora per certi aspetti potrebbe rappresent­are una carta cruciale da giocare. La quota oggi vale in Borsa attorno a 2,2 miliardi e potrebbe essere una fonte di cassa futura piuttosto che l’occasione per realizzare quel modello misto tra concession­i e grandi opere che sta tornando fortemente d’attualità sul mercato.

Quanto agli aspetti di governance, il nuovo assetto con le newco prevede un ruolo centrale del ceo di Atlantia alla guida dei veicoli che terranno le redini di Abertis. Proprio recentemen­te Castellucc­i ha incassato nuovamente il sostegno dell’azionista, la famiglia Benetton, per voce del ceo di Edizione, Marco Patuano. Sul mercato, tuttavia, sono in molti a interrogar­si sul destino del manager, di certo il ceo è stato una figura centrale nelle trattative per completare l’acquisizio­ne di Abertis. Ora manca poco perché il riassetto venga archiviato, anche se la gestione dell’agglomerat­o richiederà probabilme­nte una lunga fase di assestamen­to.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy