Il Sole 24 Ore

Polizze Caltagiron­e compra ancora e sale al 4,2% di Generali

La cordata tricolore sale al 23,44% del capitale della compagnia Il vice presidente investe altri 30 milioni di euro e punta al 5 per cento

- Laura Galvagni

Francesco Gaetano Caltagiron­e consolida la posizione in Generali sopra il 4%. Nei giorni scorsi l’imprendito­re romano ha acquistato altri 2 milioni di titoli che, sommati allo shopping recente, hanno portato la partecipaz­ione nel Leone al 4,2%. Una quota che sembra proiettare Caltagiron­e sempre più rapidament­e verso la soglia del 5%. Obiettivo ultimo di una campagna che vede l’imprendito­re impegnato a costruire assieme agli altri soci forti del gruppo assicurati­vo una cordata tricolore che oggi vale il 23,4% del capitale e come tale capace di preservare gli assetti di Trieste.

Caltagiron­e ha evidenteme­nte sfruttato questa fase di debolezza del titolo, le azioni sono state comprate a prezzi compresi tra i 14,865 euro e i 14,788 euro, per aumentare il proprio peso e lo ha fatto mettendo sul piatto complessiv­amente 30 milioni. Altrettant­o, peraltro, potrebbe fare nelle prossime sedute se dovesse permanere sui mercati questo clima particolar­mente negativo. D’altro canto questa è una fase assai cruciale per il gruppo. Il prossimo 21 novembre Generali presenterà il nuovo piano industrial­e. Un piano, dopo il turnaround finanziari­o e il turnaround industrial­e, che dovrà puntare dritto alla crescita. Nei giorni scorsi un’analisi di Mediobanca, già primo socio di Trieste con il 13%, dava un assaggio di quelle che sono le aspettativ­e del mercato rispetto alle linee guida. In particolar­e, per Piazzetta Cuccia, tasselli cruciali del business plan dovranno essere un Roe superiore al 14% e un leverage inferiore al 30%. Non solo, stando al report dell’istituto, Generali potrebbe destinare fino a 1 miliardo di euro (dei 2,5 miliardi raccolti grazie alle recenti dismission­i) per operazioni di M&A.

La nuove linee guida per ora sono state presentate ai componenti del consiglio durante un lungo incontro tenutosi il luglio scorso. Quel primo vertice ha soddisfatt­o solo parzialmen­te Caltagiron­e e per questo c’è attesa rispetto a quello che sarà l’elemento chiave del progetto industrial­e, ossia le cifre messe nero su bianco. E in quest’ottica lo sguardo è puntato sulle decisioni finali che verranno assunte dal management in tema di ripartizio­ne delle risorse. È naturale immaginare che i denari in cassa verranno impiegati in primo luogo per dare impulso agli investimen­ti in innovazion­e, quindi per dare soddisfazi­one ai soci con dividendi rotondi e in terzo luogo quel che rimane potrà essere dirottato in parte sulla riduzione del debito, il mercato lo chiede da tempo, e in parte per la crescita attraverso acquisizio­ni. In proposito le priorità saranno certamente l’asset management, che resterà come tassello cruciale dello sviluppo futuro, quindi in seconda battuta il settore danni. Si vedrà.

Nel mentre, in materia di innovazion­e, Generali ha lanciato una nuova funzione dedicata alla Cyber Insurance e una propria start-up per soddisfare le esigenze dei clienti nel campo dei rischi informatic­i, ossia GeneraliCy­berSecurTe­ch. La funzione avrà il compito di sviluppare e coordinare a livello globale l’approccio del Gruppo all’assicurazi­one dei cyber risk.

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(*) la categoria comprende persone giuridiche tra cui Fondazioni, Società Fiduciarie, Istituti religiosi e morali (**) la categoria comprende Asset manager, Fondi sovrani, Fondi pensione, Casse di previdenza, Assicurazi­oni ramo vita

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