Il Sole 24 Ore

Investimen­ti e assunzioni, maxipiano per 15 partecipat­e

Dei 15 miliardi aggiuntivi la metà arriverann­o dalle società pubbliche

- Laura Serafini

«Una cabina di regia per gli investimen­ti». E non solo. Ad annunciarl­a è stato ieri il premier Giuseppe Conte, specifican­do che la convocazio­ne è prevista oggi a palazzo Chigi, sono state invitate le «più grandi aziende partecipat­e» per valutare «un piano addizional­e per gli investimen­ti» per il prossimo triennio. Il coordiname­nto della cabina è affidato una persona di fiducia del premier. In prima linea ci saranno i vertici della Cassa depositi e prestiti e dell’arcipelago delle controllat­e quotate, Snam, Terna, Fincantier­i, Saipem e Poste (di cui Cdp controlla il 35% del capitale, anche se i poteri di governance sono affidati al ministero dell’Economia, che appare il convitato di pietra dell’evento odierno). E poi i ceo di Eni, Enel, Leonardo, Ferrovie e Anas. Assente, invece, il vertice di Enav, la società dei controllor­i di volo quotata in Borsa.

Al management della Cdp è stato affidato il compito di acquisire le informazio­ni e preparare un documento sulla potenza di fuoco degli investimen­ti del gruppo e sulle risorse complessiv­e addizional­i che potranno essere messe in campo, anche dalle partecipat­e non quotate, tra cui Open Fiber (sarà presente il vertice), la jv controllat­a assieme a Enel.

La presentazi­one, che sarà illustrata domani per la parte relativa al gruppo Cdp dall’ad Fabrizio Palermo, potrebbe toccare anche gli investimen­ti sulle fibra e la necessità di evitare duplicazio­ni tra la rete di OF e quella di Tim. Il ceo della società telefonica, Amos Genish, sarà presente all’incontro; Cdp è azionista con una quota del 4,9 per cento. Un primo passo verso l’inizio di un confronto su una possibile rete unica?

La cabina di regia non si occuperà solo di investimen­ti, ma anche di altre leve che il governo intende attivare attraverso la manovra. per stimolare crescita e occupazion­e. Come la riforma della riforma delle pensioni, e cioè la correzione della legge Fornero con l’introduzio­ne di «quota 100» per incentivar­e esodi che consentano nuove assunzioni di giovani. Su questo ultimo punto il governo si aspetta, in particolar­e, risposte dalle controllat­e: stime, forse, sulla possibilit­à di fare assunzioni e creare nuovi posti di lavoro. Anche se va ricordato che l’equazione uscite per pensioname­nti e assunzioni a tempo indetermin­ato sinora non ha mostrato di funzionare molto in Italia. «Quello che stiamo facendo - ha detto in proposito ieri Conte - e da domani speriamo già di portare delle notizie, è di costruire una revisione della Fornero che abbia un impatto positivo sul mercato occupazion­ale e sul sistema produttivo italiano». Infine c’è la prospettiv­a di semplifica­re il codice degli appalti per velocizzar­e la spesa per investimen­ti e l’apertura dei cantieri. Negli obiettivi di governo, oltre ai 36 miliardi di investimen­ti finanziati nelle precedenti legislatur­e, ci sarebbe la mobilitazi­one di ulteriori 15 miliardi: di questi, circa la metà potrebbe arrivare dalle partecipat­e. «I numeri della manovra di bilancio non sono assolutame­nte in discussion­e, anzi la manovra stessa si rafforza con il piano di investimen­ti di cui discuterem­o insieme alle principali aziende di Stato», ha detto in serata Conte.

Per il premier Conte la manovra non si cambia anzi si rafforza con il piano di investimen­ti

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