Tinexta prepara lo sbarco in Francia e Scandinavia
A novembre l’addio al nome di Tecnoinvestimenti, poi il focus su nuove acquisizioni
Crescere all’estero è una delle stelle polari che guiderà Tinexta, la ex Tecnoinvestimenti che, come riportato sul Sole 24 Ore di ieri, si appresta a cambiare nome. «Il nuovo nome – spiega il presidente Enrico Salza – è anche una promessa di puntare a una fase nuova. Far crescere le nostre imprese e rinsaldare i legami e le sinergie di gruppo. Guardare all’Europa, e non solo, come prospettiva: con nuove acquisizioni, se ne avremo l’opportunità, ma anche sviluppando i singoli percorsi aziendali anche perché gran parte delle imprese che affianchiamo hanno già una prospettiva internazionale».
Tinexta ha tre linee di business: identità digitale, credit information e servizi per l’innovazione e il marketing. Tra le controllate ha Infocert. È stata fondata nel 2009 ed è controllata per il 57% da Tecno Holding che fa capo a un gruppo di Camere di Commercio fra cui Torino, Milano e Roma e vede come azionista al 10% Quaestio Capital Management. Quotata allo Star di Piazza Affari, ieri ha chiuso le contrattazioni con il titolo in crescita del 3,43 per cento.
È stato a maggio che Tinexta ha compiuto il suo primo passo verso lo sviluppo internazionale, acquisendo il 51% di una società spagnola, Camerfirma. Più recente, a settembre, è l’operazione straordinaria in Lussemburgo con la controllata Infocert che ha sottoscritto un aumento di capitale per acquisire il 50% LuxTrust.
Due mosse evidentemente finalizzate a proseguire nell’internazionalizzazione del gruppo e costruire una realtà paneuropea nel “Digital trust” (identità digitale). «Confermiamo la strategia di costruzione di un gruppo industriale italiani attivo nel campo dei servizi alle imprese e al mondo finance e continuiamo il nostro percorso di crescita in Italia e all’estero», spiega l’ad Pier Andrea Chevallard.
Insomma, con il cambio di nome arriva «una nuova fase di crescita del gruppo». I mercati target dela società – ricavi a 181 milioni nel 2017 e a 114,5 milioni (+33,9%) nel primo semestre – a questo punto saranno «Spagna, Francia, Germania e Paesi della Scandinavia».