Dalle aziende tedesche outlook positivo sull’economia italiana
Le imprese tedesche presenti in Italia forniscono un outlook positivo dell’economia italiana nel 2019. Confermando la tendenza a replicare anche quest’anno e il prossimo i numeri record nell’interscambio tra i due Paesi. Instabilità politica e volatilità dei mercati preoccupano, certo. Ma non al punto da oscurare le previsioni di un business stabile o, in alcuni casi, in ulteriore crescita.
Sono questi i risultati di un sondaggio condotto nel mese di settembre dalla Camera di commercio italogermanica su un campione di 74 aziende, pari a circa il 10% dei soci di Ahk Italien, in maggioranza (61%) Pmi con meno di 50 dipendenti.
Il report, discusso ieri a Milano dai manager, dice che per il 58% degli intervistati la congiuntura economica rimarrà stabile e per oltre un quarto - il 28% - si svilupperà positivamente. Vede un’involuzione solo il 14 per cento. Più o meno simili le previsioni relative ai settori in cui operano le singole aziende: il 47% ritiene che lo sviluppo sarà positivo, il 43% vede stabilità all’orizzonte, il 9% si attende un’involuzione. Il dato più eclatante è il 38% di imprese intenzionate ad aumentare gli investimenti in Italia nel corso del 2019 mentre il 55% dice che resteranno costanti. Non solo, il 46% intende assumere personale.
I maggiori rischi nel 2019 per lo sviluppo delle imprese interpellate sono rappresentati dalle scelte politiche e di politica economica (52%), dal calo della domanda (47), dalla difficoltà a trovare personale qualificato (28) e dalla pressione fiscale (22 per cento). Il costo del lavoro, invece, preoccupa solo il 16% delle aziende.
«L’ottimismo espresso dalle nostre imprese - ha commentato Jörg Buck, consigliere delegato della Camera di commercio italo-germanica - è il segnale che il sistema industriale italiano è in grado di andare oltre le criticità strutturali del Paese e che la strada per la crescita passa dai mercati internazionali e dalla formazione». Il giudizio è omogeneo a prescindere dai settori rappresentati che rispecchiano la business community italo-tedesca: servizi finanziari (38%), macchinari (15%), chimico-farmaceutico (11%), automotive (7%), alimentare (9 per cento).
«Ottima notizia l’outlook positivo in tutti i settori» ha detto Paolo Suzzani, amministratore delegato di B. Braun Milano, impresa fornitrice di dispositivi medici, farmaci e soluzioni per la sanità. «La trasversalità di questa valutazione - ha aggiunto - indica che si tratta di una visione strutturale. Come è emerso nella discussione, le preoccupazioni sono legate da un lato all’instabilità politica e alla volatilità dei mercati e dall’altro al mantenimento dei finanziamenti nei settori, come la sanità, dove il giro d’affari dipende dai fondi pubblici. Resta infine il timore di non reperire sul mercato le figure professionali qualificate di cui le aziende hanno bisogno».