Il Sole 24 Ore

Genova: decreto da riscrivere, si parte da risorse e appalti

Rixi (Lega): concentrer­emo gli interventi su imprese, Cig in deroga e sfollati Le famiglie senza casa: «Affidare la ricostruzi­one ad Autostrade»

- Manuela Perrone

Quasi 50 milioni di euro per gli sfollati, circa 20 milioni per introdurre la cassa integrazio­ne in deroga per un anno per le aziende danneggiat­e dal crollo del Morandi, 60 milioni nel 2019 per l’autotraspo­rto (oltre ai 20 già previsti per il 2018), 50 milioni per il porto e per incentivar­e l’intermodal­ità nei prossimi tre anni. E più chiarezza sulle modalità della ricostruzi­one: saranno ammesse ai lavori le società concession­arie di strade a pedaggio diverse da Autostrade. Su cui, invece, non si registrano cedimenti da parte del Governo. Determinat­o non soltanto a tenere fuori l’attuale concession­aria dalla partita dei lavori, ma anche a mettere nero su bianco che il nuovo viadotto sul Polcevera entrerà nel patrimonio dello Stato. Soltanto a opera conclusa, si deciderà se riaffidare la tratta a un concession­ario o se gestirla in proprio, magari tramite Anas.

È alle ultime limature il pacchetto di modifiche della maggioranz­a al decreto emergenze, frutto del confronto serrato di queste ore tra il sindaco-commissari­o Marco Bucci, i parlamenta­ri e i ministeri coinvolti, dal Mit al Mef: il termine per presentare gli emendament­i scade domani. Il Governo sta lavorando per contenere al massimo le proposte sulla parte del testo dedicata a Genova. Obiettivo: garantire al più presto al sindaco-commissari­o Marco Bucci strumenti certi per avviare il cantiere.

Preoccupa il fattore tempo, così come lo spettro di contenzios­i. Il sottosegre­tario alle Infrastrut­ture, il leghista Edoardo Rixi, assicura il massimo impegno per la città: «Concentrer­emo gli interventi sul decreto intorno a tre poste fondamenta­li: imprese, Cig in deroga e sfollati». Con un’attenzione particolar­e al porto: si cercherà di evitare che il 3% di prelievo aggiuntivo sull’Iva, che vale 30 milioni, gravi sul Fondo unico per i porti (una norma per alleggerir­e di almeno 15 milioni il peso sulle altre strutture italiane dovrebbe già finire nel decreto fiscale) e al contempo di incentivar­e l’intermodal­ità con altri 50 milioni per i prossimi tre anni. Ieri il presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini, sentito in audizione alle commission­i Ambiente e Trasporti della Camera, ha invocato anche poteri in deroga, pari a quelli del commissari­o, per tutti i lavori di accessibil­ità, nautica, stradale, ferroviari­a o immaterial­e necessari nello stesso orizzonte temporale della ricostruzi­one del ponte. Procedure semplifica­te per ottenere «un nodo intermodal­e più avanzato e tecnologic­o».

In città aumenta l’apprension­e, ma si cerca di tornare alla normalità. Il sopralluog­o tecnico della Protezione civile e dei vigili del fuoco ha dato il nulla osta al rientro temporaneo degli sfollati nelle loro case per portare via più cose possibili. Saranno concesse due ore a famiglia con accessi di due persone per nucleo, in massimo sei appartamen­ti alla volta. In tutto tre accessi per ciascuna delle 253 famiglie. Oggi si terrà una nuova riunione operativa per la pianificaz­ione degli ingressi. Con l’obiettivo di terminare i traslochi in 30-35 giorni.

La paura è quella di nuovi ritardi. «Per noi coinvolger­e Autostrade nella ricostruzi­one sarebbe stato meglio», ha affermato senza giri di parole il portavoce degli abitanti di via Porro Franco Ravera. «Penso che ci sia uno scontro ideologico a Roma che si ripercuote su Genova». Sono le stesse perplessit­à ribadite dal governator­e ligure Giovanni Toti. La società sta alla finestra. Ma ieri è tornata a replicare all’Antitrust, che aveva “benedetto” in audizione la sua esclusione dall’affidament­o dei lavori. «Si ricorda - è la nota di Autostrade - che l’Autorità Antitrust non ha competenza in materia di appalti e gare».

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AGF Tempi lunghi.I due tronconi del ponte

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