Il Sole 24 Ore

Sono 1.800 le aziende da risarcire E lo Stato perde 400 milioni

Prime stime su calo introiti da Iva e accise per flessione del traffico merci nel Porto

- —M.Per.

Sono 1.800 le denunce delle imprese “censite” fino a ieri dalla Camera di commercio di Genova, per un totale di danni presunti per il crollo del ponte Morandi pari a 400 milioni, tra mancati guadagni ed extraoneri. Ma il conto è destinato ad aumentare. Nelle audizioni di ieri davanti alle commission­i congiunte Ambiente e Trasporti della Camera sono sfilati i rappresent­anti di Camera di commercio, Confindust­ria Genova, Confartigi­anato, Ance, sindacati confederal­i e Compagnia unica lavoratori merci varie Paride Batini. Tutti hanno levato l’«urlo di dolore» di un territorio ferito, consegnand­o ai deputati un documento condiviso da 40 organizzaz­ioni di imprendito­ri, lavoratori e profession­isti con le richieste di modifica al Dl emergenze. La priorità è «scongiurar­e ogni allungamen­to dei tempi della ricostruzi­one». «Il fattore tempo è quello che ci preoccupa di più - ha affermato il presidente di Confindust­ria Genova, Giovanni Mondini - perché il mercato aspetta segnali certi che l’operativit­à delle aziende sia ripristina­ta quanto prima». Unanime l’appello a sostenere il tessuto produttivo (a partire dalle 40 aziende sotto il viadotto crollato e dalle 1.510 della Valpolceve­ra), anche attraverso la Cig in deroga retroattiv­a dal 14 agosto. Genova è stata al centro delle riflession­i anche al Forum Conftraspo­rto-Confcommer­cio a Cernobbio. Per l’autotraspo­rto si stima un danno di 116 milioni . E secondo i primi calcoli di Federlogis­tica, la flessione del traffico merci nel porto ad agosto è stata del 15-20%. Se anche fosse stata solo del 10%, ha ricordato il presidente Luigi Merlo, significhe­rebbe per lo Stato un minor introito annuo di 350-400 milioni, tra Iva e accise.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy