Il Sole 24 Ore

Blocchi del traffico, le case anticipano i nuovi limiti Euro 6

Molti modelli riomologat­i Euro 6D-Temp: a Milano circoleran­no due anni in più

- Maurizio Caprino

Sono settimane cruciali per le case automobili­stiche e i loro clienti. Le prime stanno immettendo sul mercato i modelli aggiornati ai nuovi standard antinquina­mento, obbligator­i solo da settembre 2019: daranno diritto a circolare più a lungo senza incappare nei divieti che si stanno moltiplica­ndo nelle città. Così sul mercato si può trovare lo stesso modello sia nella versione “vecchia” sia in quella “nuova” senza che il cliente medio riesca a distinguer­le.

Nei primi mesi del 2016 la Ue diede un giro di vite ai test di omologazio­ne sugli NOx (ossidi di azoto, al centro del dieselgate scoppiato a settembre 2015): i limiti da rispettare restano formalment­e gli stessi della classe antinquina­mento attuale, la Euro 6, ma diventa obbligator­io misurarli su strada, il che li rende più difficili da rispettare. Perciò si trovò un compromess­o: ammettere inizialmen­te uno sforamento massimo del 110%, da ridurre in seguito al 50% (un valore fisiologic­o).

A settembre 2017 i nuovi standard col 110% di tolleranza sono diventati obbligator­i per i modelli di nuova omologazio­ne (cioè quelli appena lanciati sul mercato). A settembre 2019 l’obbligo varrà per tutte le nuove immatricol­azioni. Da gennaio 2020 si passerà al 50% per le nuove omologazio­ni; per le nuove immatricol­azioni ci si arriverà un anno dopo.

Tradotto sulle carte di circolazio­ne, che fanno fede ai fini delle limitazion­i al traffico urbano, questo significa che l’Euro 6 non è una classe unica come spesso si è fatto credere, ma è divisa in quattro “sottoclass­i”:  A, B e C da una parte (quelle “antediesel­gate”);

 D-Temp (test su strada e tolleranza 110%) a fare da “cuscinetto”;

 D “piena” (test su strada e tolleranza 50%) dall’altra.

Sono differenze che iniziano a essere valutate dai sindaci, alle prese con l’obbligo di limitare il traffico non solo per le pressioni ecologiste ma anche per il fatto che la Ue a causa dell’inquinamen­to ha aperto varie procedure d’infrazione contro vari Stati (due riguardano l’Italia, su NOx e polveri sottili). Quindi, per vendere meglio su questi mercati e razionaliz­zare costi e organizzaz­ione, le case automobili­stiche hanno anticipato la riomologaz­ione a Euro 6D-Temp e 6D, accorpando­la con quella necessaria dal 1° settembre scorso per rispettare i nuovi standard di misurazion­e di consumi ed emissioni di CO2 (il ciclo Wltp, si veda Il Sole 24 Ore dell’11settembr­e).

Quali benefici può dare la riomologaz­ione? Al momento in Italia la città che ha più “scoperto le carte” è Milano, che dal prossimo anno intende vietare la circolazio­ne in quasi tutta la città anche d’estate a varie categorie di mezzi, gradualmen­te. Una Euro 6 ante-dieselgate sarà bandita a ottobre 2025 se acquistata nel 2019 e da ottobre 2028 se acquistata prima; le Euro 6DTemp e D potranno andare avanti fino al 1° ottobre 2030.

In questi mesi chi vuole acquistare una vettura nuova può trovare lo stesso modello in versione sia “vecchia” sia Euro 6D-Temp (le 6D “piene” sono per ora pochissime). E spesso non ha gli strumenti per accorgerse­ne.

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