E il capo hr va in trasferta al Sud per i colloqui
Una campagna di assunzioni mirata a raggiungere i giovani del Sud Italia attraverso diversi canali: le scuole innanzitutto, professionali e istituti tecnici, ma anche le agenzie per il lavoro. Una necessità per tenere testa alla crescita di Friul Intagli, azienda leader del distretto del mobile che produce componenti ed ha fra i propri clienti Ikea con base a Villanova di Prata (Pn) e oltre 2mila risorse umane distribuite fra 20 siti nelle province di Pordenone e Treviso. Solo otto anni fa gli addetti erano un migliaio, e la crescita ha portato a un raddoppio. «Gestire questi numeri non è semplice: anche per questo abbiamo aperto nuove strade per trovare personale da inserire in produzione, in magazzino e nella logistica in particolare come autisti - spiega Giancarlo Marcato, direttore Risorse Umane Ai giovani è stato offerto un periodo di prova in somministrazione, finalizzato all’assunzione».
Una volta ricevute le segnalazioni, i vertici dell’azienda sono scesi nelle regioni di residenza per incontrare i candidati in colloqui singoli, ai quali è seguito il trasferimento a Nord. Non è stata l’azienda a farsi carico direttamente delle difficoltà legate al trasferimento: «Abbiamo messo a disposizione ogni contatto utile, ad esempio le agenzie immobiliari; ragazzi molto motivati hanno fatto il resto, organizzandosi, spesso condividendo l’appartamento come fanno gli studenti universitari fuori sede, per poi sistemarsi definitivamente una volta firmato il contratto a tempo indeterminato». Una volta aperta la strada, è diventata più percorribile anche per gli altri: «Spesso chi ci invia un curriculum dalle regioni del Sud adesso ha già un amico o un conoscente che lavora con noi, e ci fa capire che anche da questo punto di vista non ci sono problemi».
L’ azienda ha inserito 85 nuovi addettisolo nell’ ultimo mese: dalla sua-in un periodo nel quale a Nord Est molte realtà segnalano la difficoltà di trovare personale - ha l’immagine di luogo di lavoro che ha messo in prima fila la qualità e la sicurezza: «Per noi ogni posto di lavoro è un investimento: abbiamo certificazioni di ogni genere, ci vengono richieste dalle aziende con le quali lavoriamo anche all’ estero(Friul Intagli esporta oltrel’ 85%,n dr) enois tessile richiediamo ai nostri fornitori. Questo significa che anche l’ inserimento di un perito meccanico richiede dai tre ai sei mesi di formazione, perché occorre gesti reimpianti estremamente complessi. Una persona che rimane per un mese o due è una sconfitta per entrambe le parti».
Anche in questo momento è aperta la ricerca di 55 figure: vanno dall’operaio generico al tecnico, ma ci sono anche addetti al magazzino, disegnatori progettisti di mobili e di impianti. Come in passato, ogni canale di comunicazione è stato aperto: dai social network professionali (LinkedIn) alle inserzioni fino ai messaggi affidati a tre radio: «Vogliamo fare sapere che stiamo crescendo e che ogni curriculum ricevuto sarà esaminato con attenzione. Nel 2019, fra le risorse previste a budget e un nuovo progetto che sta per partire, ipotizziamo che dovremo assumere almeno altre 100 risorse che inseriremo nei vari reparti produttivi (sia come diretti che indiretti: addetti all’imballo, mulettisti, controllo qualità, gestione produzione). Va detto che per ottimizzare gli investimenti in impianti, spesso questi funzionano su tre turni e si chiede la disponibilità alle persone di lavorare su turni a rotazione». Friul Intagli ha chiuso l’ultimo bilancio con un fatturato consolidato di 505 milioni (erano 250 nel 2010), e un budget previsto in ulteriore aumento. Una crescita, sottolineano in azienda, «che non è stata frutto di acquisizioni ma tutta gestita al nostro interno e grazie all’aumento della clientela: ogni giorno riceviamo 45 bilici di materie prime e facciamo uscire 100 camion di prodotto finito. In anni che sono stati segnati dalla crisi, praticamente un doppio salto mortale».