Milano-Moscow, il mobile italiano sbarca in Russia con 239 aziende
Nuovo nome e nuovo marketing per l’evento che si conclude sabato Orsini: «È una grande scommessa ma noi ci crediamo e investiamo»
Nuovo nome, nuovo allestimento, nuovo claim: l’edizione moscovita del Salone del Mobile di Milano riparte da 14 – tanti sono gli anni da cui va in scena – e scommette sulla ripresa di un mercato che, dopo anni di difficoltà, finalmente sembra aver agganciato una ripresa solida. Nei primi sei mesi dell’anno, secondo i dati elaborati da Federlegno-Arredo, le esportazioni di arredo dall’Italia alla Russia sono aumentate del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2017, raggiungendo i 234,2 milioni di euro.
È il primo, deciso, recupero delle vendite da cinque anni a questa parte, periodo durante il quale questo Paese è scivolato dal terzo all’ottavo posto nella classifica dei mercati di sbocco per le aziende del comparto.Negli anni della crisi gli imprenditori non hanno smesso di crederci: qualcuno se ne è andato, certo, qualcun altro ha ridotto il proprio impegno. Ma la maggioranza ha continuato a investire, guardando anche oltre i confini della Federazione russa, verso le repubbliche confinanti, e puntando sul segmento più alto del mercato, quello che meno ha risentito della crisi del rublo o delle conseguenze indirette delle sanzioni.
La stessa strategia ha seguito il Salone del Mobile. Milano Moscow (che fino all’anno scorso si chiamava i Saloni WorldWide Moscow) organizzato da Federlegno-Arredo Eventi, che da oggi a sabato porta al Crocus Expo della capitale moscovita quasi 300 aziende dell’arredo, selezionate tra gli espositori del Salone di Milano, di cui 239 italiane.
«Abbiamo investito molto per rilanciare questa manifestazione rafforzando il legame con l’immagine e il brand di Milano», spiega Claudio Luti, presidente del Salone del Mobile di Milano. Non si tratta solo di “make up”: la fiera è un momento di promozione del made in Italy, sottolinea Luti, attraverso eventi e master class che saranno tenute da importanti designer italiani e coinvolgeranno la comunità di design di Mosca. Ma soprattutto è un momento di business e l’obiettivo specifico dell’edizione russa è raggiungere regioni e realtà che difficilmente le aziende italiane possono incontrare a Milano.
Da qui il lavoro di promozione realizzato in collaborazione con l’agenzia governativa Ice, che quest’anno porterà al Crocus oltre 170 buyer selezionati tra architetti, interior designer, distributori e developer, provenienti da 27 città della Federazione russa e da Bielorussia, Armenia, Georgia, Azerbaijan, Kazakhistan e Uzbekistan. «Sono già in programma 4.400 incontri B2B tra i buyer e le aziende italiane – precisa Pier Paolo Celeste, direttore dell'agenzia Ice di Mosca – e una risposta così importante non può che far ben sperare sulla ripresa del mercato sul medio periodo».
Le premesse sono buone, conferma il presidente di Federlegno-Arredo, Emanuele Orsini: «I dati sulle esportazioni dei primi sei mesi sono positivi – spiega – così come le prospettive di crescita del mercato immobiliare, a cui l’industria dell'arredamento è strettamente collegata». Le previsioni parlano di un aumento delle esportazioni italiane per il prossimo biennio anche se, stima il Centro studi Fla, difficilmente torneranno ai tassi di crescita pre-crisi.
«Quella sulla Russia è una grande scommessa – aggiunge Orsini -, ma noi ci crediamo e lo dimostrano gli investimenti che abbiamo continuato a fare. Le difficoltà sono di natura esterna, economiche e finanziarie, ma questo mercato ha grandi potenzialità». Lo testimoniano i numeri dell’ultimo Salone del Mobile di Milano, dove i visitatori professionali russi, con oltre 15.700 presenze, si sono confermati il secondo gruppo più numeroso. L’Italia inoltre, nonostante le perdite registrate negli ultimi quattro anni, si conferma al secondo posto tra i Paesi fornitori di arredo per la Russia, con una quota di mercato del 23%, seconda soltanto alla Cina e davanti alla Germania. E sull'alto di gamma, spiega Celeste, «il made in Italy resta leader assoluto.
Il Salone di quest’anno sarà un vero banco di prova per la ripartenza di questo mercato: «Avevamo promesso un rilancio della fiera e abbiamo mantenuto la parola – dice Claudi Luti -. Le aziende italiane hanno risposto e registriamo il ritorno di brand che per qualche edizione erano mancati. Altri verranno comunque a vedere la manifestazione esperiamo che l'anno prossimo tornino anche a esporre. Noi non molliamo».