WALL STREET, L’INFLAZIONE E IL RICORDO DI 2 ANNI FA
Cinque sedute consecutive di ribassi a Wall Street non si vedevano da quasi due anni, esattamente dal novembre del 2016. La ricorrenza non è certo una coincidenza: ora come allora (erano le settimane immediatamente seguenti all’elezione di Donald Trump) sono le prospettive di inflazione e il loro impatto rialzista sui rendimenti dei Treasury (i titoli di Stato Usa) a determinare una generale riconsiderazione del premio al rischio richiesto dagli investitori per acquistare e detenere azioni. Nel mezzo però c’è stata un’azione fiscale estremamente espansiva da parte di Washington che ha permesso di bilanciare in gran parte l’atteggiamento monetario più restrittivo della Federal Reserve, di allungare così il ciclo economico Usa e di favorire nuovi massimi per l’azionario. A due anni di distanza ci si ritrova con un tasso decennale al 3,2% anziché al 2,6% e un’arma in meno (l’espansione fiscale, già utilizzata) per contrastare la possibile frenata. Le aziende americane sembrano però godere di una salute migliore: la stagione delle trimestrali che entra nel vivo in questi giorni ci dirà se questo basterà a evitare la correzione che tutti temono.
TASSO A 10 ANNI Il rendimento del Treasury Usa ha raggiunto i massimi
da oltre 7 anni