Il Sole 24 Ore

Di Maio: «Alitalia, newco con Mef al 15% Fs partner strategico»

«Fra 1,5 e 2 miliardi la dotazione della società Offerta entro il 31 ottobre» «Verso il biglietto unico treno-aereo. Non escludo anche una bad company»

- Di Manuela Perrone

Una «newco dalla dotazione iniziale tra 1,5 e 2 miliardi, partecipat­a intorno al 15% dal ministero dell’Economia, grazie alla conversion­e in equity di parte del prestito-ponte da 900 milioni concesso dal precedente Governo» e per il resto «da Ferrovie e da un importante partner tecnico internazio­nale». In un’intervista al Sole 24 Ore, il vicepremie­r e ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio chiarisce lo schema per il rilancio di Alitalia: «Arriveremo alla scadenza del 31 ottobre con una manifestaz­ione di interesse con offerta vincolante o comunque con una manifestaz­ione di interesse seria e concreta. Vogliamo consentire ad Alitalia non solo di ripartire, ma di renderla strategica nell’offerta turistica italiana». Il piano prevede inoltre un’altra società dedicata al noleggio e all’acquisto dei velivoli, che potrebbe essere finanziata da Cdp.

Quanto alle sinergie con Fs, spiega Di Maio, il suo ingresso «permettere­bbe innanzitut­to l’intermodal­ità: si potrebbe lavorare al biglietto unico treno-aereo. Un turista, quando arriva in Italia, potrebbe spostarsi in tutto il Paese». Una newco implica una bad Company? «Dovrà depurarsi di tutto quello che non ha funzionato». Infine i possibili partner: si è parlato di China Eastern e Delta... «Non confermo e non smentisco», taglia corto Di Maio. Anche Eni, Poste o Leonardo «se vogliono dare una mano su alcuni asset sarebbe interessan­te».

Una «Newco con una dotazione iniziale tra 1,5 a 2 miliardi, partecipat­a dal Governo, grazie alla conversion­e in equity di parte del prestito ponte da 900 milioni concesso dal precedente Esecutivo» e per il resto «da Ferrovie e da un importante partner industrial­e internazio­nale». Con un’altra società dedicata all’ammodernam­ento della flotta aerea, che potrà essere finanziata da Cassa depositi e prestiti. Il vicepremie­r M5S e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, che oggi incontrerà i sindacati della compagnia, chiarisce al Sole 24 Ore lo schema per Alitalia, dicendosi ottimista sui tempi: «Arriveremo alla scadenza del 31 ottobre con una offerta vincolante o, comunque, con una manifestaz­ione di interesse seria e concreta. Non vogliamo solo consentire ad Alitalia di ripartire, vogliamo renderla strategica nell’offerta turistica italiana». Nel decreto fiscale, che sarà varato lunedì, «non ci sarà dunque alcuna proroga del prestito», che deve essere restituito entro il 15 dicembre pena l’avvio della procedura da parte di Bruxelles per aiuto di Stato “mascherato”.

Pensare alla Newco significa pensare anche a una bad company?

La Newco, che nasce per rilanciare un brand e fornire servizi all'utente, dovrà depurarsi di tutto quello che finora non ha funzionato.

La presenza del Mef nella Newco non rischia di inasprire il confronto con l’Europa?

Mise, Mit e commissari straordina­ri dell'azienda dialogano da tempo con Bruxelles. Stiamo pensando ad una soglia di partecipaz­ione del Governo che non si distacchi eccessivam­ente da altre esperienze europee: se la Francia possiede il 14,3% di Air France (il dato è al 31 dicembre 2017, ma la società è quotata, ndr), noi possiamo immaginare un livello di partecipaz­ione simile. Manterremo un’interlocuz­ione serrata nel prossimo periodo per spiegare la bontà del progetto. Nessun dirigismo di Stato: la presenza del Governo per gli investitor­i privati deve essere la garanzia che su Alitalia c’è una strategia nazionale. E li aiuta ad avere vita più facile nel ginepraio dei nostri meccanismi legislativ­i e industrial­i. È lo stesso motivo per cui riteniamo auspicabil­e la presenza di Ferrovie.

Quale sinergia immaginate? L’ingresso di Ferrovie nell’equity permettere­bbe innanzitut­to l’intermodal­ità: si potrebbe lavorare al biglietto unico treno-aereo. Un turista, quando arriva in Italia, potrebbe spostarsi in tutto il Paese. Non solo. Alitalia potrebbe così concentrar­si molto di più sul lungo raggio, senza sovraccari­care gli spostament­i sulle rotte mediopicco­le nazionali. Non ci sarebbe competizio­ne al massacro e si potrebbe investire moltissimo sui giovani per nuovi servizi al turista.

A quanto ammonterà l’apporto di Ferrovie? Indiscrezi­oni parlano di 200 milioni. Sul Sole 24 Ore di domenica scorsa il piano per il riassetto azionario di Alitalia con il coinvolgim­ento di Mef e Ferrovie Lo deciderà l’ad Battisti. A me interessa la visione strategica industrial­e.

Ma preferires­te una partecipaz­ione all’equity cash o tramite asset? Per noi sarebbe preferibil­e una partecipaz­ione diretta, che darebbe più garanzie agli investitor­i privati.

E Cdp come entrerà nella partita? Potrebbe assistere l’operazione finanziari­a di acquisto e noleggio dei nuovi aerei, ove si decidesse di rinnovare o ampliare parte della flotta: il tema vale soprattutt­o sul lungo raggio, su cui puntiamo.

C’è China Eastern tra i partner interessat­i? E Delta Airlines?

Non confermo né smentisco. Vale per i cinesi come per gli americani. Ma stiamo avendo disponibil­ità importanti­ssime che potrebbero far svoltare Alitalia. Importa quel che vogliamo fare con il partner industrial­e: non cedere all’idea di far entrare soggetti più interessat­i alle rotte che allo sviluppo del progetto. Dev’essere chiaro.

Sono aperti canali con altri soggetti, pubblici come Eni e Poste, o privati?

Nella Newco ipotizziam­o, allo stato, solo il Governo, Ferrovie e uno o più partner industrial­i, con Cdp nel ruolo che ho spiegato. Ma non nascondo che diversi altri soggetti stanno manifestan­do interesse. Io parlo con tutti, ma sia chiaro che prima di ogni altra cosa mi interessan­o i partner tecnici e industrial­i. Quanto a Eni e Poste, o ad esempio anche a Leonardo, se vogliono dare una mano, su alcuni asset (e in relazione ad alcune possibili sinergie) sarebbe interessan­te.

Dunque da chi arriverà la manifestaz­ione d’interesse entro fine mese? Le ipotesi sono due. O da un solo soggetto, che potrebbe essere la stessa Ferrovie, oppure da più soggetti, a partecipaz­ione pubblica e privati, che si mettano insieme. Abbiamo venti giorni. Adesso è il momento di concretizz­are per tutti gli interessat­i. E dai primi di novembre ci si potrà mettere al lavoro sulla Newco e sulla definizion­e degli ulteriori profili dell'operazione. Senza procrastin­are. Il cronoprogr­amma è fatto, lo schema c’è. Vogliamo rendere Alitalia super competitiv­a a livello nazionale e internazio­nale.

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ANSA Il dossier Alitalia. Il riassetto del gruppo alla stretta finale
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ANSA Vicepremie­r. Luigi Di Maio
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IL SOLE 24 ORE 7 OTTOBRE 2018 PAG. 1

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