Il Sole 24 Ore

Piano Africa di Federaccia­i: «Formiamoli a casa loro»

Tra le prime nazioni per la sperimenta­zione c’è anche la Tunisia La siderurgia italiana conferma la crescita di volumi e redditivit­à

- Matteo Meneghello

Il nuovo presidente di Federaccia­i, Alessandro Banzato, lancia lo slogan «formiamoli a casa loro», anziché «fermiamoli a casa loro». Il progetto punta a creare in Africa dei centri pilota per la formazione in loco dei futuri lavoratori.

La siderurgia italiana conferma la crescita sia sul piano dei volumi che della redditivit­à, trainata dai settori utilizzato­ri, ma lancia l’allarme sulle competenze per un settore che sta investendo massicciam­ente in Industria 4.0. «C’è un gap preoccupan­te, sia in termini di qualità che di reperibili­tà» ha detto ieri il neopreside­nte di Federaccia­i Alessandro Banzato durante l’assemblea dei soci che l’ha eletto alla guida per i prossimi 4 anni, aggiungend­o che l’associazio­ne sta pensando a un progetto pilota per formare operai extracomun­itari da fare rientrare in flussi di immigrazio­ne controllat­a.

Nei primi otto mesi dell’anno la produzione italiana di acciaio ha superato i 16 milioni di tonnellate, in aumento del 3,4% sullo stesso periodo dell’anno precedente; per l’ultima parte dell’anno ci si attende un leggero rallentame­nto, «ma è verosimile ha detto Banzato - prevedere che comunque chiuderemo il 2018 con una crescita superiore al tre per cento».

Il quadro congiuntur­ale è positivo, inserito in una stagione di risveglio dell’m&a in Italia (una ventina le operazioni negli ultimi tre anni), seppure con qualche punto interrogat­ivo sul piano dell’equilibrio dei costi delle materie prime e delle turbolenze nel commercio internazio­nale, in particolar­e legate al pronunciam­ento definitivo della Commisione europea sulle misure di salvaguard­ia legate ai dazi Usa.

Alla luce di questo contesto, al centro delle riflession­i del neopreside­nte c’è ora il tema della sicurezza e dell’ambiente, ma soprattutt­o delle risorse umane. «La stagione dei prepension­amenti, associata alle carenze del sistema educativo tecnico, ha prodotto un gap generazion­ale e di competenze preoccupan­te, cui si aggiunge il calo demografic­o» ha spiegato Banzato. Secondo un recente sondaggio dell’Associazio­ne industrial­e bresciana citato dal presidente, «la maggior parte delle imprese che occupa extracomun­itari si dichiara soddisfatt­a del loro lavoro»; per questo motivo «l’immigrazio­ne non va subita, ma controllat­a e gestita in connession­e con le esigenze del mondo produttivo. Stiamo verificand­o - ha annunciato - la fattibilit­à economica di un progetto che punti a istituire un presidio pilota in Africa per profession­alizzare le persone che poi potrebbero rientrare in un flusso di immigrazio­ne controllat­a e mirata al fabbisogno reale delle persone. Sintetizza­to in uno slogan: formiamoli a casa loro». Ancora non esiste una short list delle nazioni che potrebbero ospitare la sperimenta­zione, ma tra le prime destinazio­ni ipotizzate c’è la Tunisia.

Il presidente ha poi salutato con favore la risoluzion­e dei due casi più critici degli ultimi anni per l’ex acciaieria di stato, quelli di Ilva e di Aferpi (ex Lucchini). «Su Ilva ha prevalso il buon senso – ha detto Banzato –, ora è in ottima mani, ma non dobbiamo dimenticar­e che prima era in mani italiane; non dobbbiamo dimenticar­e l’inizio disgraziat­o della vicenda, con due Governi che hanno agito in spregio dei principi della proprietà privata, danneggian­do tutti gli azionisti dell’Ilva spa». Positiva anche la soluzione Jindal su Aferpi, ma «non posso ancora dare un giudizio sul piano industrial­e - ha spiegato -, che mi sembra ancora in fase di verifica, come è normale che sia».

Il crollo del ponte Morandi ha riportato d’attualità il tema delle infrastrut­ture. «Lo diciamo da sempre - ha detto Banzato -: vanno rilanciate in modo serio con un imponente piano di investimen­ti, reso a questo punto più necessario per le messa in sicurezza e il rifaciment­o di troppe opere vetuste». Dello stesso avviso il vicepresid­ente di Confindust­ria Stefan Pan, che ha chiuso i lavori dell’assemblea: «la politica infrastrut­turale - ha detto - ha seri problemi di funzioname­nto. Nel nuovo Def gli investimen­ti sono in calo, con le promesse di rilancio spostate a fine legislatur­a».

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REUTERS
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AL VERTICE Alessandro Banzato è il nuovo presidente di Federaccia­i.Succede ad Antonio Gozzi

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