Lagarde: «L’Italia? È membro della Ue, rispetti le regole»
Moscovici: «Convincerò il ministro Tria ad avvicinarsi alle norme dell’Unione»
Sull’Italia «c’è preoccupazione, più per quello che è stato detto che per quello che è stato fatto, finora. Aspettiamo di vedere l’assetto definitivo della manovra». Esita e sorride il direttore generale dell’Fmi, Christine Lagarde, prendendosi qualche istante prima di rispondere alla domanda sull’Italia dell’editorialista del Financial Times, Martin Wolf, durante una conversazione pubblica sull’economia mondiale, organizzata all’interno dei lavori del meeting annuale dell’Fmi e della Banca mondiale, in corso a Bali, in Indonesia. E dove non passa giorno senza che il caso Italia si ritagli la sua quota di attenzione, tra un monito sui rischi di una guerra commerciale tra Usa e Cina e l’allerta sulle vulnerabilità dei Paesi emergenti di fronte al rialzo dei tassi negli Usa «e probabilmente presto in Europa». Sempre parlando dell’Italia, Lagarde aggiunge: «Di sicuro consideriamo che i membri dell’Ue rispettino le regole alle quali si sono impegnati».
Di lì a poche ore, sul caso Italia si sono espressi anche il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, e il vice presidente della Commissione Ue, Jyrki Katainen. Da Bali, Moscovici ha affermato che «le regole europee non sono fatte da burocrati o da pazzi ma da tutti i governi, anche nell’interesse dell’Italia, e hanno dimostrato di essere solide e hanno generato la ripresa economica». Tali regole, ha proseguito il commissario, «hanno fatto aumentare in media il Pil dell’Eurozona al 2%, scendere il deficit all’1%, diminuire il debito da circa il 92% a circa l’84% e stanno creando posti di lavoro come mai in passato. Questa non è austerity ma il sentiero della flessibilità, che l’Italia ha utilizzato». E ancora: «Non è nell’interesse dell’Italia aumentare il debito e questo è il motivo per cui cercherò fino all’ultimo di convincere il Governo, e specialmente il ministro dell’Economia, ad avvicinarsi alle regole comuni».
Da Bruxelles gli ha fatto eco Katainen: «La situazione è molto fragile». Secondo Katainen è interesse della Commissione cercare di convincere il governo italiano a essere responsabile. Non è troppo tardi, ha aggiunto, per dimostrare che i conti pubblici sono un sentiero di consolidamento credibile. Nessuno, ha concluso Katainen, vuole un’instabilità finanziaria che potrebbe colpire l’Italia e altri Paesi della zona euro «che potrebbero risentire di rischi di contagio».
In mattinata, il responsabile del fondo Esm, Klaus Regling, sempre da Bali, aveva assicurato che non c’è «un pericolo immediato che l’Italia perda l’accesso ai mercati, né che sia declassata sotto l’investment grade». Regling non aveva però rinunciato a criticare la manovra: «Non mi piacciono i target fiscali» indicati dal governo italiano ed «è giusto essere preoccupati», ma occorre aspettare tutti i dettagli della manovra. Il governo ha già compiuto alcuni aggiustamenti e quindi c’è la speranza che la questione possa ancora evolversi, ha concluso.
E oggi a Bali si aprono i lavori del G20 dei ministri dell’Economia e delle Finanze, dove è atteso Giovanni Tria.