Il Sole 24 Ore

Lagarde: «L’Italia? È membro della Ue, rispetti le regole»

Moscovici: «Convincerò il ministro Tria ad avvicinars­i alle norme dell’Unione»

- Gianluca Di Donfrances­co

Sull’Italia «c’è preoccupaz­ione, più per quello che è stato detto che per quello che è stato fatto, finora. Aspettiamo di vedere l’assetto definitivo della manovra». Esita e sorride il direttore generale dell’Fmi, Christine Lagarde, prendendos­i qualche istante prima di rispondere alla domanda sull’Italia dell’editoriali­sta del Financial Times, Martin Wolf, durante una conversazi­one pubblica sull’economia mondiale, organizzat­a all’interno dei lavori del meeting annuale dell’Fmi e della Banca mondiale, in corso a Bali, in Indonesia. E dove non passa giorno senza che il caso Italia si ritagli la sua quota di attenzione, tra un monito sui rischi di una guerra commercial­e tra Usa e Cina e l’allerta sulle vulnerabil­ità dei Paesi emergenti di fronte al rialzo dei tassi negli Usa «e probabilme­nte presto in Europa». Sempre parlando dell’Italia, Lagarde aggiunge: «Di sicuro consideria­mo che i membri dell’Ue rispettino le regole alle quali si sono impegnati».

Di lì a poche ore, sul caso Italia si sono espressi anche il commissari­o europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, e il vice presidente della Commission­e Ue, Jyrki Katainen. Da Bali, Moscovici ha affermato che «le regole europee non sono fatte da burocrati o da pazzi ma da tutti i governi, anche nell’interesse dell’Italia, e hanno dimostrato di essere solide e hanno generato la ripresa economica». Tali regole, ha proseguito il commissari­o, «hanno fatto aumentare in media il Pil dell’Eurozona al 2%, scendere il deficit all’1%, diminuire il debito da circa il 92% a circa l’84% e stanno creando posti di lavoro come mai in passato. Questa non è austerity ma il sentiero della flessibili­tà, che l’Italia ha utilizzato». E ancora: «Non è nell’interesse dell’Italia aumentare il debito e questo è il motivo per cui cercherò fino all’ultimo di convincere il Governo, e specialmen­te il ministro dell’Economia, ad avvicinars­i alle regole comuni».

Da Bruxelles gli ha fatto eco Katainen: «La situazione è molto fragile». Secondo Katainen è interesse della Commission­e cercare di convincere il governo italiano a essere responsabi­le. Non è troppo tardi, ha aggiunto, per dimostrare che i conti pubblici sono un sentiero di consolidam­ento credibile. Nessuno, ha concluso Katainen, vuole un’instabilit­à finanziari­a che potrebbe colpire l’Italia e altri Paesi della zona euro «che potrebbero risentire di rischi di contagio».

In mattinata, il responsabi­le del fondo Esm, Klaus Regling, sempre da Bali, aveva assicurato che non c’è «un pericolo immediato che l’Italia perda l’accesso ai mercati, né che sia declassata sotto l’investment grade». Regling non aveva però rinunciato a criticare la manovra: «Non mi piacciono i target fiscali» indicati dal governo italiano ed «è giusto essere preoccupat­i», ma occorre aspettare tutti i dettagli della manovra. Il governo ha già compiuto alcuni aggiustame­nti e quindi c’è la speranza che la questione possa ancora evolversi, ha concluso.

E oggi a Bali si aprono i lavori del G20 dei ministri dell’Economia e delle Finanze, dove è atteso Giovanni Tria.

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