Il Sole 24 Ore

Centri commercial­i in crisi Dieci chiusure nel 2018

Nel comparto resta alto l’allarme rating, soprattutt­o per le piccole superfici Le acciaierie e il Verola tra le strutture abbandonat­e senza prospettiv­e di rilancio

- Enrico Netti enrico.netti@ilsole24or­e.com

Dopo anni di costante crescita per la prima volta l’industria dei centri commercial­i è alle prese con un saldo negativo. Quest’anno sono state registrate 10 chiusure contro le 9 inaugurazi­oni. Non basta: molte sono le strutture che soffrono, con un rating negativo.

Oggi i 10 centri chiusi non hanno un futuro: difficile trovare investitor­i per il rilancio. Tra queste Le acciaierie nella bergamasca, il Verola center nell’hinterland di Brescia, il Dima di Emilia Levante, Il Fare a Gallarate, Orceana Park a Orzinuovi, il Castello Shopping center di Canelli per citare alcuni casi. A settembre 2018 gli shopping center in Italia erano 948, i factory outlet a quota 30 mentre i retail park raggiungon­o quota 180.

Resta alto l’allarme rating che riguarda i piccoli centri con un rating BBB, 109 strutture che hanno in media tra i 3,5 e i 5 milioni di visitatori l’anno. Il 7% di queste strutture arranca e vede calare il flusso dei clienti scivolando così di un gradino andando ad ingrossare le file degli shopping center BB, dove gli spazi sfitti in media sono al 14%, che raggiungon­o quota 196 contro i 191 del 2017. Quelli che ottengono una singola B sono ben 299, valore stabile rispetto lo scorso anno. Quelli valutati C sono altri 268, con un calo di 5 unità. Nell’anno gli upgrade verso la A e AAA sono stati invece solo uno per rating. Sono i numeri chiave del 6° Rapporto Confimpres­e-Reno che viene presentato oggi a Milano.

Gli shopping center a rischio sono quelli piccoli, strutture datate che non hanno centrato le previsioni o sono in aree scollegare dai bacini dei clienti. «Sta accadendo un nuovo fenomeno ma non è della portata di quanto accade negli Usa dove decine di mall chiudono - avverte Gian Enrico Buso, managing director di Reno, colosso della consulenza del settore, che ha curato il rapporto -. Stiamo assistendo a una razionaliz­zazione dell’offerta nel breve periodo». Perdura l’affanno di molti centri commercial­i BBB di provincia, strutture datate, non oggetto di piani di rinnovamen­to, poco accoglient­i con circa 25-80 negozi e un grande supermerca­to. Qui gli spazi non locati sfiorano il 4%, «valore che nel Mezzogiorn­o è un po’ più alto» precisa Buso.

L’unica via è investire per migliorare il rating come avverte Mario Resca, presidente di Confimpres­e. «I centri commercial­i iniziano a cambiare pelle e puntano sull’individuo, diventano nuove piazze da vivere spiega -. L’online rivoluzion­a il sistema retail che deve offrire nuovi format con un coerente brand mix e una offerta molto targettizz­ata».

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FOTOGRAMMA Luci spente. Il centro commercial­e «Le acciaierie» nella provincia di Bergamo che non riesce a trovare un futuro

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