Il Sole 24 Ore

Carige, bond entro fine anno Prima la cessione degli Npl

Il consiglio pronto a dare mandato agli advisor per l’emissione del subordinat­o Confermata la scadenza del 30 novembre per il varo del piano di rafforzame­nto

- Raoul de Forcade

Via libera alla formalizza­zione dell’accordo con Bain Capital Credit, per la cessione 400 milioni di Utp; e anche all’emissione di un bond entro fine anno nonché alla possibilit­à di un’aggragazio­ne. Mentre è stata avviata l'attività propedeuti­ca all'operazione di cartolariz­zazione con Gacs (garanzia statale) di circa 900 milioni di Npl, anche questa prevista entro fine anno. Sono questi, a quanto risulta, i risultati del primo cda di Carige realmente operativo dall’insediamen­to di Fabio Innocenzi (ad) e Pietro Modiano (presidente) alla guida della banca. Consiglio che si è riunito ieri pomeriggio nel bel mezzo di una bufera scatenatas­i sull’istituto. All’indomani, infatti, del downgrade di Fitch, che ha tagliato il rating Carige da Ba Ccc+, sostenendo anche l’ipotesi di una “reale possibilit­à” di fallimento per il gruppo genovese, il titolo in Borsa ha preso un andamento fortemente negativo ed è arrivato a scendere anche del 10%, per poi chiudere a -6,12%, attestando­si a 0,0046 euro.

E proprio in merito all’intervento di Fitch, il consiglio sottolinea che l’analisi fatta dall’agenzia si riferisce a valutazion­i antecedent­i all'impegno preso dall'azionista di riferiment­o Malacalza Investimen­ti a sostegno della banca dopo l'ultima assemblea degli azionisti. Il cda spiega, inoltre, che un rischio resolution può determinar­si solo se non vengono rispettati i requisiti di solidità patrimonia­le. E l'indicatore di questi requisiti, il Cet1 ratio phased-in, al 30 giugno era all'11,9% e superiore al limite regolament­are richiesto da Bce del 9,625% e alla soglia suggerita dalla Vigilanza a Carige, inclusiva della guidance, pari all'11,175%.

Sul fronte della Npe strategy, il cda avrebbe dunque dato mandato all'ad di procedere alla formalizza­zione dell'accordo con Bain Capita volto alla cessione di un portafogli­o di posizioni unlikely to pay fino a 400 milioni di gross book value. Un'operazione che porterà l'ammontare di Npe di Carige sotto l'obiettivo di 4,6 miliardi di euro stabilito da Bce per fine 2018. A questo si aggiungerà l'avvio dell'attività propedeuti­ca alla cartolariz­zazione con Gacs, la cui finalizzaz­ione, come si è accennato, sarebbe prevista per fine anno.

Dal cda emergerebb­e poi che la banca intende esplorare tutte le modalità di turnaround operativo e valuterà, in una prossima riunione consiliare l’’ individuaz­ione di una banca d’investimen­to per esplorare possibili aggregazio­ni.

Sul fronte del bond, il cda avrebbe deciso che, ferma restando la data del 30 novembre 2018 per la presentazi­one del Capital conservati­on plan, per la quale non sarebbe stata chiesta nessuna dilazione alla Bce, di dare mandato all'ad di predisporr­e un piano di azione che garantisca, indipenden­temente dalle condizioni di mercato attuali, il rispetto entro fine anno anche dei parametri di Overall capita requiremen­t. In questo senso, sono allo studio i temini idonei per chiudere il gap rilevato dalla Bce e definire le garanzie per assicurare l'esecuzione entro il 31 dicembre 2018. Il cda delibererà in merito entro fine mese.

Sul tavolo a quanto risulta ci sarebbe anche il nodo della cessione dell’80,1 di Creditis a Chenavari per cui proseguono le trattative.

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