PIÙ OPPORTUNITÀ AI GIOVANI, PRIORITÀ DEL PAESE
Da imprenditore tutti i giorni prendo decisioni buttando il cuore oltre l’ostacolo, focalizzandomi al massimo sulla messa a terra di tante idee. In testa, ho ben saldi gli obiettivi che mi devono guidare: sostenibilità dei risultati di bilancio e valorizzazione delle persone che lavorano con me. Ogni nuova giovane risorsa che viene assunta in azienda è per me motivo di orgoglio. Ho letto con attenzione la Nota di aggiornamento al Def e vorrei trasferire alcune mie considerazioni, con l’auspicio che nella legge di Bilancio non vengano dimenticati i giovani che vogliono costruirsi un futuro nel nostro Paese. La manovra, per gli elementi che a oggi abbiamo a disposizione, non si concentra su misure che stimolano la crescita di cui il Paese ha urgente bisogno. Sono sicuro che l’aumento della spesa pubblica sia inevitabilmente un modo per far ripartire l’economia, ma solo a patto che sia una spesa di qualità, non solo di quantità. Onestamente, non sono preoccupato per mezzo punto di deficit in più in un anno, ma piuttosto per come le risorse verranno allocate.
In particolare, le mie perplessità maggiori si concentrano sul reddito di cittadinanza. È innegabile che ci siano delle diseguaglianze nel nostro Paese e che il voto del 4 marzo le abbia evidenziate. Ed è altrettanto innegabile che a questo disagio vada data subito una risposta: ma il reddito di cittadinanza non è la strada corretta.
Vorrei, quindi, suggerire quattro misure prioritarie per avvicinare i Giovani al lavoro e per creare maggiori opportunità.
1.Revisionare i programmi del sistema formativo a tutti i livelli per generare profili più in linea con le esigenze del mondo del lavoro; come imprenditori non vogliamo studenti “pronti all’uso”, sappiamo di dover investire per attrarli, formarli e trattenerli nelle nostre organizzazioni ma le nostre aziende hanno la necessità di avere una base di competenze aggiornate e attuali.
2.Consentire sgravi fiscali totali per i neo assunti under 30 che permettano alle aziende di remunerarli di più: il salario attuale di un laureato è più basso, in termini reali, del 15% rispetto a quello percepito nel 2007 da un suo coetaneo.
3. Potenziare il programma Alternanza scuola-lavoro come strumento pratico e utile agli studenti per affacciarsi al futuro lavoro e per le imprese di far crescere i talenti scoprendoli già dal loro percorso di studi. È necessario che questo tema, già comunque presente nella nota di aggiornamento del Def, sia considerato veicolo primario per avvicinare gli studenti alle imprese, e viceversa, come fanno già da anni gli altri Paesi europei con risultati positivi.
4. Investire nelle infrastrutture digitali come fattore abilitante per la diffusione su tutto il territorio nazionale delle nuove opportunità legate alla trasformazione digitale e ai nuovi lavori che stanno nascendo.
Per i nostri giovani dobbiamo volere un Paese dove si premino il coraggio, il merito, le opportunità. E vorrei vedere il nostro Paese competere con il resto del mondo con piani di crescita sostenibili, con l’efficienza della macchina statale e l’attrattività di investimenti e capitale umano. Noi giovani siamo pronti a fare la nostra parte perché crediamo molto nella nostra Italia. Ma vogliamo un’Italia che creda in noi.
Presidente Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda