Dimon: sui mercati situazione esplosiva
Gli utili oltre le stime nel 3° trimestre delle banche Usa non scaldano Wall Street
Profitti trimestrali oltre le stime degli analisti per le grandi banche Usa: JP Morgan ha registrato nel terzo trimestre un utile netto a 8,28 miliardi di dollari (+24,5%), anche se ha fornito un outlook cauto. Citigroup registra profitti per 4,6 miliardi (+12%); Wells Fargo 6 miliardi (+33%). Risultati che però non hanno scaldato più di tanto Wall Street, che ha chiuso in leggero rialzo dopo una seduta altalenante.
Intanto il numero uno di JPMorgan, Jamie Dimon, suona un campanello d’allarme: «Le questioni geopolitiche stanno esplodendo ovunque» ha affermato dopo aver presentato i conti del suo gruppo, esprimendo forti preoccupazioni per l’aumento dell'inflazione e dei tassi d’interesse ma soprattutto per le turbolenze sui mercati finanziari: «Brexit, Italia, commercio, ritiro del Quantitative easing, Turchia, Argentina, Arabia saudita: è una lunga lista di cose ha detto - che non necessariamente mettono a rischio un’economia Usa forte, ma possono avere un effetto».
I buoni conti trimestrali delle prime tre banche americane e il rimbalzo dei titoli tecnologici non sono bastati ieri per spingere il rally a Wall Street, al termine della peggiore settimana da marzo per le azioni. Con gli indici che dopo una buona partenza – il Dow è arrivato a guadagnare oltre 400 punti – da metà giornata hanno cominciato a sbandare perdendo, nel corso della seduta, buona parte del rimbalzo.
Continua la corsa dei rendimenti dei titoli di stato americani: ieri in rialzo al 3,14% lo yield dei Treasury decennali (venerdì scorso il T Bond benchmark aveva chiuso al 3,27%, ai massimi da sette anni). La rotazione tra azioni e bond è sembrata più limitata. Non c’è stata la corsa della settimana scorsa agli acquisti. Segno che gli investitori, dopo l’ondata di vendite azionarie di questi giorni, tirano un po’ il fiato. Forse pensando alle trimestrali della prossima settimana: gli utili attesi dalle 500 società dell’S&P saliranno in media del 21,5% (stime Refinitiv), in leggero calo sul secondo trimestre: le aziende americane grazie ai tagli fiscali continuano a produrre utili, nonostante i venti della guerra commerciale. Restano le nubi all'orizzonte, e la prudenza guida le mosse degli investitori. Nemmeno gli utili superiori alle stime di JP Morgan Chase, Citigroup e Wells Fargo, annunciati prima del suono della campanella, sono riusciti a far tornare la fiducia degli investitori sul mercato azionario. Al termine di una settimana di dune mosse, che sarà ricordata per la frase di Trump sulla “pazza” Fed, oltreché per le pesanti perdite, ieri il mercato è stato aiutato dalla ripresa dei titoli tecnologici: Netflix, Amazon, Apple e Microsoft hanno guadagnato tra l’1,7% al 4,05% durante la seduta, miglior giorno per il Nasdaq dal due agosto. Netflix è stata la migliore azione tech grazie al bollino “buy” di Citigroup, dopo il crollo del 9,7% degli ultimi due giorni.
Jp Morgan Chase & co., Citigroup e Wells Fargo hanno riportato tutte e tre una crescita degli utili a doppia cifra percentuale. L’industria bancaria americana gode dei benefici della crescita economica americana e della ridotta tassazione, con un buon andamento dei ricavi. Jp Morgan, prima banca Usa per asset, nel trimestre ha visto salire l’utile netto del 24,5%, oltre le stime degli analisti grazie alle attività consumer, che hanno bilanciato l’indebolimento del trading. L’istituto ha messo a segno profitti per 8,38 miliardi, 2,34 dollari per azione, contro i 6,732 miliardi, 1,76 dollari per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso. Il giro d’affari è salito del 5% a 27,8 miliardi. «Sono ottimi risultati con un generale aumento del fatturato», ha detto il ceo Jamie Dimon, sottolineando che «gli Stati Uniti e l’economia