Genova, i tratti A7/A10 subito al commissario
Presentate le modifiche del governo: fuori Aspi, dentro le altre concessionarie Dote di 72,3 milioni per gli sfollati. Soddisfatto anche il governatore Toti
Le tratte dell’A7 e dell’A10 interessate dalla ricostruzione del ponte di Genova «sono immediatamente consegnate dal concessionario al commissario». Autostrade e le sue controllate o collegate sono fuori dalla partita dei lavori, ma le altre concessionarie di strade a pedaggio rientrano in gioco. Agli sfollati sono riconosciuti 72,3 milioni di euro per la cessione dei 266 immobili danneggiati dal crollo del Morandi, grazie a un’indennizzo di 2.025,5 euro al metro quadro e di un’indennità di sgombero di circa 81mila euro a famiglia.
Come anticipato ieri dal Sole 24 Ore, gli emendamenti del Governo depositati presso le commissioni Ambiente e Trasporti della Camera riscrivono l’articolo 1 del decreto emergenze. Accordando anche al sindaco-commissario Marco Bucci la possibilità di nominare nell’ambito della sua struttura di venti persone fino a un massimo di cinque esperti o consulenti «estranei alla Pa». La prossima settimana l’Esecutivo presenterà le altre proposte di modifica, dal ritorno della Cig in deroga (20-30 milioni per un anno) agli aiuti alle imprese. Il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi incontrerà lunedì le aziende della zona rossa per stimare il plafond necessario.
Sul provvedimento sono piovuti pure più di 500 emendamenti da parte dei parlamentari, che lunedì dovranno superare il vaglio di ammissibilità. Da martedì le commissioni cominceranno il voto, con l’obiettivo di concludere l’esame giovedì e dare il mandato ai relatori per l’avvio della discussione in Aula lunedì 22 ottobre.
Sono 14 gli emendamenti dei relatori Flavio Di Muro (Lega) e Gianluca Rospi (M5S) su cui è scontato il parere positivo del Governo. Il via libera alle assunzioni di personale con funzioni di protezione civile e supporto all’emergenza negli enti territoriali, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa, viene esteso al settore regionale allargato e alle partecipate, innalzando il tetto da 250 a 300 unità e gli oneri relativi da 13,5 milioni a a 16,2 milioni. Anche l’Autorità portuale potrà assumere 20 persone a tempo. Per le imprese e i professionisti danneggiati i relatori propongono il superamento del limite massimo di 200mila euro di ristoro al 100% per il decremento del fatturato legato al crollo (in attesa di sciogliere con Bruxelles il nodo sul regime de minimis) e chiedono di stanziare altri 5 milioni di euro per il 2019, da aggiungere ai 5 milioni per il 2018.
È destinata inoltre ad ampliarsi la Zona logistica semplificata porto e retroporto prevista all’articolo 7. E si sostiene l’intermodalità ferroviaria destinando un milione di euro per il 2018 e 3 milioni per il 2019 all’Autorità portuale. Sulla quale vengono dirottati anche i 30 milioni del prelievo aggiuntivo sull’Iva pari al 3% senza gravare sul Fondo nazionale porti, prevedendo altri 50 milioni per il 2019 (a valere per una quota dell’1% del 2018 e dell’1,65% per il 2019). Non solo. Di Muro e Rospi propongono di affidare al commissario il varo di un piano di investimenti urgenti per il porto da 150 milioni nel 2019-2021, ma i fondi andranno recuperati nelle pieghe della manovra. Infine, si contempla l’assunzione di un massimo di 130 persone negli uffici giudiziari del distretto di Genova, per una spesa di 875mila euro nel 2018 e di 5,2 milioni annui dal 2019.
Soddisfatto il governatore ligure Giovanni Toti, che ieri ha incontrato in prefettura una delegazione di sfollati a Genova insieme alla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati: «Ho spesso criticato il Governo ma adesso devo dire “bravi”». Sempre da Forza Italia, però, arriva il monito dei deputati Mulè, Cortelazzo e Sozzani: «Le correzioni non risolvono il problema della ricostruzione. L’attuale formulazione apre a una guerra legale con Autostrade».