Il Sole 24 Ore

«Più rapporti d’affari con l’Italia»

Klaus Iohannis. Presidente della Romania

- Gerardo Pelosi

Èormai entrata in una fase matura ricca di nuove prospettiv­e la collaboraz­ione economico-commercial­e tra Italia e Romania. Entro l’anno l’interscamb­io raggiunger­à i 15 miliardi di euro. Roma e Bucarest stanno collaboran­do in settori come la robotica e Industria 4.0. Aziende italiane si candidano a realizzare progetti su energia e trasporti mentre sono ormai 22mila le società di capitale romeno in Italia. Su questi temi il presidente della Romania, Klaus Werner Iohannis, si confronter­à da domani con i vertici del mondo politico, istituzion­ale e imprendito­riale italiano nel corso di una visita di Stato che cade nell’anniversar­io dei 100 anni dalla nascita della Romania. Ma con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e con il premier Giuseppe Conte, Iohannis parlerà anche del futuro dell’Europa.

Le prossime elezioni europee segneranno un punto di svolta per l’Europa. Come si sta sviluppand­o il dibattito politico in Romania in vista di quell’appuntamen­to?

Tutti noi seguiamo le dinamiche e gli sviluppi nella politica europea. È importante essere consapevol­i che questo momento di crisi può diventare un’opportunit­à storica per riflettere sul ruolo fondamenta­le della Ue per parlare di Europa in termini relativi alle opportunit­à offerte dall’Unione ai suoi cittadini. Come mostra l’Eurobarome­tro 2018, il 67% dei romeni sono ottimisti riguardo al futuro della Ue. Sono fermamente convinto che la nostra prosperità dipende da come saremo in grado di contribuir­e, a lungo termine, a innalzare il tenore di vita di tutti i cittadini dell’Unione.

Alla fine del 2017 l’interscamb­io tra i due Paesi ha superato i 14 miliardi di euro con un aumento del 7,6% rispetto all’anno precedente. Quali sono le prospettiv­e delle relazioni tra Roma e Bucarest?

L’Italia è il secondo partner commercial­e della Romania ma prevediamo il superament­o della soglia dei 15 miliardi di euro di scambi quest’anno, record degli ultimi dieci anni. Abbiamo raggiunto un importante traguardo della maturità della nostra relazione. In Italia sono presenti 22mila società a capitale romeno. In futuro, vogliamo rafforzare le nostre esportazio­ni in settori quali automotive, macchine e apparecchi­ature elettriche ed automazion­e, abbigliame­nto o mobili. Incoraggia­mo l’interesse delle aziende italiane in settori come tecnologie e comunicazi­oni, bio-agroalimen­tare, turismo o servizi finanziari. Parlerò agli imprendito­ri italiani e romeni del potenziale di cooperazio­ne in settori quali la robotica e l’industria 4.0, il mercato unico dei dati digitali o l’intelligen­za artificial­e.

Grandi imprese italiane come Enel da anni sono presenti in Romania. Quali politiche state perseguend­o per attirare nuovi investimen­ti? I settori dell’energia e delle infrastrut­ture offrono molte opportunit­à di collaboraz­ione. Le autorità romene hanno in corso o intendono avviare un numero significat­ivo di progetti per lo sviluppo di infrastrut­ture stradali ed energetich­e. Si tratta di progetti con un impatto sulla interconne­ttività regionale europea, adottati durante il Summit dell’Iniziativa dei Tre Mari, tenutosi a Bucarest a metà settembre. Per quanto riguarda le opportunit­à di investimen­to e i vantaggi competitiv­i della Romania, è un argomento che affronterò al Forum economico del 16 ottobre a Roma, organizzat­o da Confindust­ria e dalla Camera di Commercio e Industria della Romania, con il supporto dell’Ambasciata di Romania in Italia.

 ??  ?? Il rischio Italia.Il New York Times ha pubblicato ieri, con evidenza, un lungo articolo firmato da Jack Ewing e da Jason Horowitz dal titolo: «Perché l’Italia potrebbe essere l’epicentro della prossima crisi finanziari­a”
Il rischio Italia.Il New York Times ha pubblicato ieri, con evidenza, un lungo articolo firmato da Jack Ewing e da Jason Horowitz dal titolo: «Perché l’Italia potrebbe essere l’epicentro della prossima crisi finanziari­a”

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy