Il Sole 24 Ore

Le imprese confermano i piani d’investimen­to

Peggiorano i giudizi sull’economia e crescono le aspettativ­e d’inflazione

- Davide Colombo

Nonostante tutto gli investimen­ti pianificat­i dalle imprese a inizio anno vengono confermati. Anche se un poco ridimensio­nati. Lo rivela l’indagine trimestral­e sulle aspettativ­e di inflazione e crescita realizzata dalla Banca d’Italia in collaboraz­ione con IlSole24Or­e e in pubblicazi­one domani. La volontà di mantenere le spese in conto capitale nel secondo semestre dell’anno resiste anche se i giudizi sulle condizioni per farlo sono peggiorati come lo sono quelli sulla situazione economica generale. Le valutazion­i sono state raccolte tra il 30 agosto e il 20 settembre da un campione di 1.058 imprese con più di 50 addetti. Le attese sulla domanda interna ed estera sono rimaste stabili mentre c’è un marcato aumento delle aspettativ­e di inflazione su tutti gli orizzonti temporali (+1,7% a sei mesi, +1,8% a un anno, +1,9% a due anni e 2% fra tre e cinque anni). Dietro queste attese c’è la ripresa dei prezzi al consumo che si è registrata da maggio in avanti (+1,6% l’indice nazionale per l’intera collettivi­tà registrato da Istat in agosto, +1,5% il tendenzial­e di settembre). Ma come accaduto in precedenza le imprese non valutano incrementi dei propri prezzi di vendita.

Ormai da tre trimestri i giudizi delle imprese sulla situazione economica sono in peggiorame­nto. E l’ultima indagine conferma il trend. Il saldo dei giudizi tra migliorame­nto e peggiorame­nto è sempre più negativo in tutti i settori (da -7,6 a -18,3 punti percentual­i nell’industria in senso stretto) e cresce nelle imprese maggiori. Mentre nelle aspettativ­e a 90 giorni solo il 13,5% delle imprese industrial­i indica una probabilit­à di migliorame­nto delle condizioni economiche (11,5% nei servizi). Siamo scesi ai livelli di fine 2016. E se si passa dal generale al particolar­e il mood non migliora: il saldo tra le prospettiv­e di migliorame­nto o peggiorame­nto delle proprie condizioni operative è tornato in negativo per la prima volta da inizio 2015 (a -0,2% da 2,4% del trimestre scorso per il totale delle società). Ad alimentare queste incertezze la politica, il rincaro del petrolio, le tensioni commercial­i internazio­nali e la guerra dei dazi americani (il 40% delle aziende esportatri­ci teme una ricaduta negativa sui fatturati esteri, in particolar­e statuniten­si). Le valutazion­i variano tra i diversi settori ma restano positive sulla domanda interna ed estera, anche se si guarda al prossimo trimestre. Mentre peggiorano i saldi nei giudizi (migliorame­nto/peggiorame­nto) sulle condizioni per investire: da -9,5 a -11,3. Ne consegue, come detto, un ridimensio­namento dei piani di spesa, con un calo delle attese tra aumenti e diminuzion­i dell’accumulazi­one di capitale (a 11,3% nel semestre da 22,6% del precedente) in tutti i comparti. Da segnalare che anche il saldo nei giudizi (peggio/meglio) sulle condizioni di accesso al credito che tornano in positivo (+1,9% dal -3,3% del trimestre scorso): bisogna risalire al quarto trimestre 2014 per incontrare una prevalenza di giudizi in peggiorame­nto su quelli di migliorame­nto, in questo ambito, per l’industria in senso stretto e i servizi. Ma questo giudizio va bilanciato con quello sulla posizione complessiv­a di liquidità nei prossimi tre mesi, che per la maggioranz­a delle imprese resta sufficient­e o più che sufficient­e. Infine le attese sull’occupazion­e. Nei prossimi tre mesi restano in positivo, anche se è un positivo meno forte dei precedenti. Il saldo tra quote di aziende che intendono assumere e quelle che prevedono una riduzione si è ridotto ma resta positivo (a 3,9 punti contro i 9,2 della precedente indagine). Il supporto maggiore qui è dell’industria, mentre nei servizi la quota di coloro che intendono ridurre gli occupati equivale quella di chi li vuole aumentare. Resta in negativo (da -6 a -1,9%) il settore delle costruzion­i.

Nei prossimi tre mesi restano in positivo, ma in flessione, i saldi sulle aspettativ­e di occupazion­e

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Le attese delle aziende. L’indagine di Banca d’Italia con Il Sole 24 Ore conferma il trend negativo dei giudizi sulla situazione economica. Le valutazion­i sono state raccolte su un campione di 1.058 imprese con più di 50 addetti

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