Il Sole 24 Ore

LEGGERE LOLITA IN INGHILTERR­A

- Luigi Paini

Sono solo libri. Eppure... Eppure senza di loro la vita avrebbe tutt’altro sapore. Soprattutt­o in un paesotto della profonda Inghilterr­a, alla fine dei grigi anni 50 del secolo scorso. Per dirla tutta, la stragrande maggioranz­a degli abitanti non ne ha mai sentito il bisogno, dei libri. C’è solo un misantropo, rinchiuso da decenni nella sua austera magione, che si fa mandare per posta volumi su volumi. Un accanitiss­imo (e, si scoprirà poi, acutissimo) lettore, visto dai concittadi­ni come uno stravagant­e con più di una rotella fuori posto. Nessuno sano di mente, dunque, potrebbe aprire una “casa dei libri” in un posto simile. A parte, ovviamente, la dolce e testarda protagonis­ta, una ancor giovane vedova di guerra che ha ereditato un fatiscente, piccolo immobile ai confini del villaggio. Ed è proprio qui che è decisa ad aprire la sua libreria, offrendo il meglio della letteratur­a contempora­nea. Il grande scandalo arriva con Lolita, di cui fa arrivare decine e decine di copie. La gente, tutto sommato apprezza. Il problema serio glielo crea una maggiorent­e del posto, arcigna e potente, convinta che lì, dove ha sempre comandato lei, ci sia spazio solo per un centro culturale. La dolce fermezza di una contro le subdole manovre dell’altra: chi avrà la meglio? E quale sarà il ruolo del lettore misantropo? Inghilterr­a uggiosa e malinconic­a, vite già una volta sconfitte che cercano con forza una nuova possibilit­à. Il tutto raccontato con immagini dolci e malinconic­he, tra il verde della campagna e l’acqua del mare che si insinua fra le terre. Leggete, gente, leggete: stanno per arrivare i favolosi “Sixties”: tra poco la vecchia Inghilterr­a cambierà radicalmen­te pelle.

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