Il Sole 24 Ore

Garavaglia «Portare l’Ires al 15 per cento punta a far crescere l’Italia»

- Franca Deponti e Marco Mobili

«La Costituzio­ne dice che la Repubblica è fondata sul lavoro, non sul lavoro dipendente. La libera attività ha pro e contro. Certo, è impagabile il fatto di potersi organizzar­e la giornata, anche se spesso significa non avere orari. Di contro le tutele sono decisament­e inferiori».

Massimo Garavaglia, della Lega, viceminist­ro dell’Economia del Governo Conte, risponde così al timore - espresso da molti - che il forfait al 15% a favore delle piccole attività possa introdurre disparità ingiustifi­cabili tra partite Iva e lavoro dipendente.

Viceminist­ro, nessun problema di equità, quindi?

L’equità è nei fatti: è raro che un lavoratore dipendente si licenzi per aprire la partita Iva, rarissimo che lo faccia un dipendente della Pa. La misura è solo l’inizio di un percorso che dal 2020 vedrà coinvolti tutti i lavoratori, anche quelli dipendenti, con un forte taglio dell’Irpef attraverso la flat tax.

Non si rischia, però, di trasformar­e il forfait nel regime “naturale” per oltre 2,5 milioni di attività, spinte a non crescere per non essere tassate di più?

Il forfait ha tre obiettivi: spingere l’imprendito­rialità dei giovani; sostenere attività oggi in bilico e a rischio chiusura per mancanza di redditivit­à. Non è un caso che si voglia introdurre la cedolare secca anche sugli immobili commercial­i: le due misure vanno nella stessa direzione. È anche una forte semplifica­zione: partite Iva e piccoli imprendito­ri devono poter pensare solo alla propria attività e a “fare Pil”, non alle scartoffie. Quando avremo la flat tax per tutti una tassazione equa spingerà l’economia e anche la redditivit­à delle imprese, che non avranno motivo per contenere la propria crescita entro determinat­i limiti. Comunque, sul rischio “schiacciam­ento” a quota 65.000 euro stiamo valutando diverse soluzioni tecniche per evitare distorsion­i nel mercato.

Il forfait non rischia di aumentare le “partite Iva fasulle”?

No, anche perché ci sono già norme di contrasto al fenomeno. L’obiettivo è quello di avviare più giovani possibili al lavoro. Scommetter­e su se stessi è un bel modo per essere indipenden­ti e liberi.

Lo scambio tra l’Iri e il forfait “trasferisc­e” un beneficio fiscale di 2 miliardi di euro dalle grandi imprese alle piccole. Questo serve a rilanciare l’economia?

Abbiamo scelto una strada diversa, che parte dalle realtà imprendito­riali più piccole e per le più grandi prevede un forte abbattimen­to dell’Ires. Stiamo valutando di chiudere il cerchio con interventi per le realtà intermedie, come ad esempio, la flat tax al 15% sui redditi incrementa­li. Nel corso della legge di bilancio approfondi­remo in particolar­e questa tematica.

La rinuncia all’Ace sembra confermare la scarsa attenzione sul tema della crescita e il consolidam­ento delle imprese.

La scelta di ridurre l’Ires di 9 punti, dal 24 al 15%, è strategica. Passiamo dall’avere la tassazione sulle imprese nella fascia più alta in Europa alla fascia in cui la tassazione è più bassa. D’ora in poi le imprese sanno che in Italia si pagheranno meno tasse e così miriamo anche ad attrarre investimen­ti esteri. È poi una misura permanente, che permette alle aziende di programmar­e a medio e lungo termine: non devi aspettare ogni anno per sapere se un particolar­e incentivo viene rifinanzia­to o meno. Si ribalta il ragionamen­to. Le aziende si tengono le proprie risorse per investirle come meglio credono. In cambio chiediamo solo di assumere e di investire. A fronte di una riduzione di 9 punti dell’Ires ci sta a rinunciare ad altri incentivi.

Come sarà calibrato il mix tra Ires ridotta al 15% sugli investimen­ti e incentivi di Industria 4.0?

Ciò che ha funzionato rimane, come il piano Industria 4.0, che aveva però il limite di rivolgersi solo alle imprese più grandi e strutturat­e. Cercheremo quindi di estenderlo anche alle Pmi. Puntiamo a fare interventi struttural­i a favore di tutte le imprese che investono nella propria crescita, e quindi nella crescita dell’Italia.

Nessuna disparità tra partite Iva e lavoro dipendente: si lavora alla flat tax per tutti

Massimo Garavaglia VICEMINIST­RO DELL’ECONOMIA (LEGA)

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Governo. Il viceminist­roMassimo Garavaglia
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IMAGOECONO­MICA

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