Il Sole 24 Ore

Riassetti Ieo, gli azionisti propongono a Del Vecchio un piano B

Apertura ad approvare alcune parti della proposta del patron di Luxottica La Fondazione, viste le difficoltà, valuta quali sono le alternativ­e alla donazione

- Mangano

Il piano di trasformaz­ione dello Ieo in Fondazione spacca i soci storici del gruppo ospedalier­o, una parte dei quali lancia una controprop­osta alla Fondazione Leonardo Del Vecchio: assorbire solo alcune parti del maxi progetto di sviluppo promosso dal patron di Luxottica e UniCredit.

Nelle scorse settimane la Fondazione Leonardo Del Vecchio, azionista con il 18,46% dello Ieo e promotrice del piano di rilancio del valore di mezzo miliardo, ha chiesto all’avvocato Sergio Erede di studiare una soluzione finanziari­a in grado di mettere tutti d’accordo nel variegato libro soci del polo fondato da Umberto Veronesi dove figurano, in primo piano, Mediobanca (25,37%) UnipolSai (14,37%), Intesa Sanpaolo (7,37%) Pirelli (6,06%), Banco Bpm (5,77%) e Mediolanum (4,62%), oltre a posizioni minori. La strada individuat­a da Erede è quella della trasformaz­ione in Fondazione della srl storica a cui fa capo il gruppo. Indiscrezi­oni riferiscon­o di alcuni incontri che si sono tenuti nelle scorse settimane tra Erede, nel suo ruolo di consulente di Leonardo Del Vecchio e di UniCredit, soci della Fondazione del patron di Luxottica, e di importanti azionisti storici dello Ieo. Sul tavolo, appunto, la proposta di trasformar­e la srl. I collloqui non hanno tuttavia sciolto le riserve di una parte dei soci. Secondo alcune fonti il nucleo storico è compatto nel non prendere in consideraz­ione tale opzione di trasformaz­ione giuridica della società. Secondo altre fonti, alcuni azionisti, come Pirelli e Mediolanum, sarebbero più aperti a valutare tale strada, anche se mancano conferme ufficiali. Ad ogni modo, la maggioranz­a, raccolta intorno a Mediobanca e forte di una quota di controllo “abbondante” dello Ieo, secondo indiscrezi­oni, ha chiarito ai legali in campo che il piano Erede, così come è stato immaginato, non è condiviso. Piuttosto, si apprende, è stata fatta, seppur sempre su un terreno informale, una contro proposta alla Fondazione Leonardo Del Vecchio: selezionar­e, nell’ambito del maxi progetto di sviluppo, operazioni che possano essere assorbite nel piano industrial­e dello Ieo presentato nei mesi scorsi dall’amministra­tore delegato Mauro Melis. In pratica assorbire solo alcuni passaggi del disegno da mezzo miliardo supportato dal patron di Luxottica. Questo però a condizione che non cambino gli assetti azionari e di governance del gruppo ospedalier­o.

Il piano della banca guidata da Jean Pierre Mustier e dall’ad di Luxottica, Francesco Milleri, punta a fare dell’istituto di Veronesi un centro di eccellenza europea e contempla quattro aree di intervento: l’ampliament­o dell’attuale struttura dello Ieo e del Centro Cardiologi­co Monzino, la realizzazi­one di un importante centro di ricerca capace di far competere lo Ieo su scala internazio­nale, un campus universita­rio e la parte legata all’accoglienz­a delle famiglie. Per realizzarl­o Del Vecchio si è detto disposto a “donare” 500 milioni di euro. Si tratta di capire, a questo punto, quali parti di questo progetto saranno giudicate prioritari­e dagli azionisti storici e giudicati sostenibil­i da un punto di vista economico finanziari­o. E soprattutt­o se la Fondazione Leonardo Del Vecchio sarà disposta a considerar­e la controprop­osta avanzata dal fronte raccolto intorno a Mediobanca. Secondo fonti vicine all'ente, a fronte delle inattese difficoltà incontrate e della manifesta contrariet­à di alcuni soci a realizzare «un progetto per Ieo che sia realmente no profit», la Fondazione avrebbe già cominciato a valutare ipotesi alternativ­e per realizzare gli scopi benefici che si è prefissata e per le sue donazioni.

Tutto da rifare, dunque. Il progetto di rafforzame­nto del gruppo ospedalier­o messo a punto dal patron di Luxottica e da UniCredit, entrambi soci della Fondazione Leonardo Del Vecchio resta per ora congelato nel suo schema originario.

Nell’attesa, però il progetto della Fondazione nelle sue linee guida va avanti. L’ente ha acquistato a pieno titolo la seconda tranche, quella più rilevante, dei terreni di proprietà di Visconti srl su cui si svilupperà il progetto di ampliament­o dello Ieo. Si tratta di diverse aree nella zona sud di Milano che facevano capo alle società fallite della famiglia Ligresti e sono poi finite sotto la holding controllat­a al 76% da UniCredit e partecipat­a con quote minori da Bpm (10,34%), Unipol (7,6%) e Banca Ifis (6%). La compravend­ita è avvenuta intorno a 40 milioni. Questo dopo che nel pieno dell’estate altre aree erano state già acquistate dalla Fondazione per circa 12 milioni di euro.

 ??  ??
 ?? IMAGOECONO­MICA ??
IMAGOECONO­MICA

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy