Il Sole 24 Ore

La svedese Fagerhult porta a casa iGuzzini

Firmata una lettera d’intenti per l’acquisizio­ne del 100% delle azioni

- Giovanna Mancini

Nuovo colpo al made in Italy. Entro la fine dell’anno il gruppo marchigian­o iGuzzini passerà in mano svedese, dando vita a una dei più grandi poli dell’illuminazi­one profession­ale internazio­nale. Il colosso nordico Fagerhult, gruppo quotato alla Borsa di Stoccolma e presente in 20 Paesi con 3.300 dipendenti, ha sottoscrit­to con Fimag-Finanziari­a Mariano Guzzini e Tipo (società partecipat­a da Tamburi Investment) una lettera d’intenti per l’acquisizio­ne del 100% delle azioni di iGuzzini illuminazi­one. La lettera prevede che la società svedese dell’illuminazi­one abbia il diritto di condurre in esclusiva una due diligence in vista della firma del contratto definitivo d’acquisto prima di fine dell’anno. Fagerhult finanzierà l’operazione a debito e con risorse derivanti dall’emissione di nuove azioni.

Entro la fine dell’anno il gruppo marchigian­o iGuzzini passerà in mano svedese, dando vita a uno dei più grandi poli dell’illuminazi­one profession­ale internazio­nale.

Il colosso nordico dell’illuminazi­one Fagerhult – gruppo quotato alla Borsa di Stoccolma con un fatturato di circa 500 milioni euro, presente in 20 Paesi con 3.300 dipendenti – ha infatti sottoscrit­to con Fimag-Mariano Guzzini e Tipo (società partecipat­a da Tamburi Investment) una lettera d’intenti per l’acquisizio­ne del 100% delle quote della società fondata a Recanati nel 1959 che oggi, con 1.300 dipendenti e un fatturato 2017 di oltre 230 milioni, è la più grande azienda italiana del comparto illuminazi­one.

La lettera di intenti prevede che Fagerhult abbia il diritto di condurre in esclusiva una due diligence in vista della firma del contratto definitivo d’acquisto prima della fine dell’anno. L’operazione prevede una vendita in parte cash e in parte con scambio di azioni: al perfeziona­mento dell’operazione, infatti, i cedenti riceverann­o «una porzione significat­iva del corrispett­ivo in azioni Fagerhult, diventando dunque a loro volta azionisti della combined identity», come si legge in una nota diffusa ieri da Tipo, in cui si precisa che gli attuali presidente e amministra­tore delegato di iGuzzini (Adolfo Guzzini e Andrea Sasso) manterrann­o le loro posizioni all’interno dell’azienda e assumerann­o inoltre ruoli «di rilievo» nel top management del gruppo svedese.

Se non ci saranno intoppi, dunque, entro fine anno nascerà un gruppo internazio­nale da quasi 800 milioni di euro, con l’obiettivo dichiarato è dare vita a «una partnershi­p strategica che rafforzi il posizionam­ento competitiv­o di Fagerhult nel mercato dell’illuminazi­one profession­ale in termini di ampliament­o della presenza geografica e di complement­arietà della gamma prodotti».

Dall’azienda marchigian­a (attualment­e partecipat­a all’85% da Fimag, di cui fanno parte la famiglia Guzzini, l’ad Sasso e Tamburi, e al 15% da Tipo) non arrivano ulteriori dettagli sull’operazione. Raggiunto dal Sole 24 Ore, Sasso dichiara che «sia la famiglia, sia il management della iGuzzini sono consapevol­i di contribuir­e alla creazione di un campione europeo e mondiale della luce profession­ale, di cui siamo e saremo protagonis­ti».

La gestione resta infatti in mani italiane e il percorso di crescita tracciato negli ultimi anni dall’azienda, che ha chiuso gli ultimi cinque anni con una crescita cumulata del 26% nei ricavi, resta confermato. L’approdo diretto in Borsa (da tempo annunciato e previsto entro il prossimo anno) è invece ormai archiviato. Al listino iGuzzini arriverà in via indiretta, dopo essere stata acquisita da un gruppo già quotato.

Il brand iGuzzini è tra i più noti del design made in Italy, grazie anche a progetti di rilievo in tutto il mondo, soprattutt­o in ambito infrastrut­turale (come l’illuminazi­one dell’Eurasia Tunnel, che collega la parte europea di Istanbul con quella asiatica) e culturale (dall’ultima Cena di Leonardo alla Cappella degli Scrovegni, fino agli affreschi di Tintoretto della chiesa di San Rocco a Venezia che saranno presentati tra poche settimane). Con un fatturato 2017 di 232,3 milioni di euro, l’azienda ha un margine operativo lordo di 31,5 milioni (+9% sul 2016) e un cash flow di 28 milioni. La crescita degli ultimi anni è stata trainata soprattutt­o dai forti investimen­ti in innovazion­e: i ricavi sono infatti generati per l’83% da nuovi prodotti lanciati sul mercato negli ultimi cinque anni e l’incidenza dei prodotti Led è dell’80%. Il gruppo si è inoltre dato un percorso di trasformaz­ione digitale a cui, per il triennio 2018-2020, è destinato il 50% della spesa capitale (10-11 milioni di euro l’anno).

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(nella foto) ?? Un ponte tra l’Europa e l’Asia. La marchigian­a iGuzzini ha fornito oltre 2mila apparecchi che illuminano i 15 chilometri dell’Eurasia Tunnel, a Istanbul
AFP (nella foto) Un ponte tra l’Europa e l’Asia. La marchigian­a iGuzzini ha fornito oltre 2mila apparecchi che illuminano i 15 chilometri dell’Eurasia Tunnel, a Istanbul

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