Il Sole 24 Ore

«Oltre il prodotto per servire il cliente»

Il comparto chiude l’anno con una crescita del 4,2% - In Italia l’aumento dei ricavi si ferma al due per cento, con 8mila nuovi impianti installati, soglia lontana dai migliori livelli precedenti alla crisi Per l’ad italiano Fumagalli «nel residenzia­le il

- —Valeria Sforzini

Schindler, azienda familiare con oltre 140 anni di storia, dal 1874 si occupa di progettazi­one, installazi­one e manutenzio­ne di ascensori, scale e tappeti mobili. Oggi è una multinazio­nale leader di settore presente in oltre un centinaio di paesi, con circa 60 mila dipendenti e ogni giorno muove oltre un miliardo di persone.

«Etica, sicurezza e qualità sono presenti nel dna dell’azienda – spiega Angelo Fumagalli, amministra­tore delegato e direttore generale di Schindler Italia – pilastri che le permettono di crescere e sviluppars­i costanteme­nte». Con un fatturato a livello mondiale di 8,69 miliardi di euro e una crescita annua dell’8%, l’azienda è presente in Italia dal 1948 con 16 sedi territoria­li e grazie alla divisione Marine si colloca tra i principali fornitori mondiali di ascensori e scale mobili per navi da crociera e mega yacht. «I nostri prodotti si possono trovare dovunque, nelle abitazioni, nei centri commercial­i, negli aeroporti e nelle metropolit­ane – spiega – ma molto importante per noi è un non prodotto, ovvero il servizio, quello che noi offriamo 24 ore su 24 per garantire impianti sicuri ed efficienti».

Il focus su manutenzio­ne e ammodernam­ento risponde alle esigenze del mercato italiano: «Stimiamo che il 70% degli impianti sia stato costruito prima degli anni 2000, per questo nel residenzia­le il driver è lo svecchiame­nto del parco ascensori – aggiunge – nell’old Europe l’offerta è spostata sui servizi, mentre nei paesi emergenti la quota base dei nuovi impianti è prepondera­nte perché lo sviluppo urbano è più serrato. Mentre se si parla di infrastrut­ture, le criticità sono rappresent­ate dal tempo e dai finanziame­nti. Le specificit­à italiane sono legate a doppio filo al contesto economico: stabilità e fiducia nel futuro del paese sono fondamenta­li per chi investe in questo settore».

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L'anomalia Milano. Il capoluogo lombardo (nella foto la Torre di Allianz, a Citylife) è l’unica città italiana che al momento ha imboccato la strada dello sviluppo verticale con un approccio da smart city

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