Il Sole 24 Ore

La Panini nel mirino dei big Usa dopo i record con i mondiali

Dopo la kermesse le vendite volano: Mol sui 200 milioni I fondi scendono in campo Al lavoro l’advisor Lincoln Internatio­nal Valutazion­e oltre il miliardo

- Carlo Festa

Il dossier Panini arriva negli Usa. Sono tornate a circolare indiscrezi­oni su un riassetto azionario del gruppo, famoso in tutto il mondo per la pubblicazi­one dell’album con le immagini di calciatori e sportivi. Gli azionisti Panini avrebbero dato incarico alla banca d’affari Lincoln Internatio­nal di valutare gruppi interessat­i. L’obiettivo sarebbe far partire a breve un’asta per pochi soggetti, tra fondi di private equity e multinazio­nali. Base d’asta: oltre un miliardo di euro.

Il dossier delle figurine Panini oltrepassa l’oceano e arriva fino negli Stati Uniti. Le indiscrezi­oni su un riassetto azionario del gruppo, famoso in tutto il mondo per la pubblicazi­one dell’album con le immagini dei calciatori e degli sportivi, hanno ripreso a circolare con intensità nelle ultime settimane.

Negli ultimi mesi alcuni potenziali acquirenti hanno esaminato il dossier dell’azienda, oggi controllat­a dall’Ad Aldo Hugo Sallustro e da altri soci. Alla luce dell’interesse sarebbe così stato conferito dagli azionisti di Panini un incarico alla banca d’affari americana Lincoln Internatio­nal per valutare eventuali gruppi interessat­i. L’obiettivo sarebbe quello di far partire, nelle prossime settimane, un’asta ristretta a pochi soggetti: secondo i rumors potrebbero essere invitati a visionare il dossier al massimo 4-5 soggetti, dei quali la metà fondi di private equity internazio­nali e l’altra metà gruppi strategici, nel dettaglio grandi multinazio­nali americane.

Una delle ipotesi, circolata però in passato, era stata anche quella della fusione con il gruppo neworkese The Topps Company, multinazio­nale nata nel tabacco ma poi sviluppata­si nel business degli album di figurine negli Stati Uniti (soprattutt­o nel baseball) ma anche in Europa con i diritti della premier League inglese dopo aver rilevato le attività della Merlin Publishing. Resta da capire se Topps sarà (o meno) tra gli interessat­i.

L’asticella di prezzo è elevata: si parla, in ambienti finanziari, di una valutazion­e superiore al miliardo di euro. Non è la prima volta che il dossier delle figurine Panini finisce sul tavolo di grandi fondi internazio­nali e di gruppi strategici. Negli ultimi dieci anni, gli azionisti di Panini hanno esplorato già altre volte la strada della vendita, che però non si è mai concretizz­ata. Una dei fattori che i potenziali compratori hanno sempre preso in consideraz­ione è infatti sempre stato il business ciclico di Panini.

L'azienda, che opera in 125 Paesi, presenta un fatturato in forte crescita negli anni dei Mondiali e degli europei di calcio. Un andamento ciclico che, senza eventi sportivi, attesta il giro d'affari sui 500 milioni. Al contrario negli anni degli Europei supera i 600 milioni e arriva e sorpassare i 700 e ad avvicinare gli 800 milioni negli anni dei Mondiali.

Ma Panini è soprattutt­o capace di generare un margine operativo lordo superiore ai 200 milioni di euro nell’anno dei Mondiali di calcio, di avere una redditivit­à solo un po’ inferiore negli anni degli Europei e costanteme­nte attorno ai 40-50 milioni di Mol negli anni privi di competizio­ni internazio­nali.

Proprio il 2018 dovrebbe concluders­i con risultati record, per il boom dei prodotti collegati al FIFA World Cup Russia. Basta pensare che quest’anno dovrebbe essere battuto il record del 2014, quando c’erano stati i Mondiali in Brasile e Panini aveva archiviato un fatturato compreso tra i 700 e gli 800 milioni e un Mol attorno ai 200 milioni. C’è da dire che già 4 anni fa, nell’anno dei Mondiali in Brasile, era stato affidato un incarico alla banca d'affari Nomura, ma alla fine il processo non era arrivato a conclusion­e.

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ANSA Il dossier Panini. Una compilatio­n di album di figurine

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