Il Sole 24 Ore

Deficit, Pil e Fornero nel mirino della Ue Juncker non molla

Salvini: manovra approvata, se ne faccia una ragione Conte: «Basta austerity»

- Dal nostro corrispond­ente Beda Romano

Diplomatic­a nei toni, ma ferma sulla sostanza, la Commission­e europea sta già analizzand­o la Finanziari­a per il 2019 che il governo Conte ha inviato all’esecutivo comunitari­o dopo l’ approvazio­nelunedì in consiglio dei ministri. Il testo non piace, perché in evidente contrasto con il Patto di Stabilità. Alcuni capi di Stato e di governo della zona euro potrebbero sollevare la questione nel vertice europeo di due giorni che inizia questa sera qui a Bruxelles. «Le finanze pubbliche italiane mi preoccupan­o molto, ma non abbiamo pregiudizi, discuterem­o conino striami ci italiani nello steso modo in cui discutiamo con gli altri paesi membri, non ci sono pregiudizi», ha detto il presidente della Commission­e europea Jean-Claude Juncker, parlando ieri a un gruppo di emittenti radiotelev­isive italiane, tra cui Radio 24. Secondo l’ex premier lussemburg­hese, «a prima vista c’è uno scarto tra ciò che è stato promesso e ciò che il governo ha presentato oggi».

Il bilancio italiano per l’anno prossimo prevede un disavanzo del 2,4% del Pil, rispetto a un target del governo Gentiloni dello 0,8% del Pil. Il presidente della Commission­e ha quindi spiegato: «Se accettassi­mo tutto quello che il governo italiano ci propone, avremmo delle controreaz­ioni virulenti da parte altri paesi della zona euro». Addirittur­a, accettare «derive» del bilancio potrebbe scatenare contro Bruxelles «ingiurie e invettive» provenient­i da altri paesi membri.

Lo sguardo corre alle conseguenz­e che una applicazio­ne à la carte del Patto avrebbe sui partiti più euroscetti­ci o radicali del Nord Europa: Alternativ­e für Deutschlan­d in Germania, il Partito per la Libertà (PVV) in Olanda, il Partito della Libertà (FPÖ) in Austria. Molti di questi movimenti si rafforzere­bbero inevitabil­mente, mettendo ulteriorme­nte a rischio il futuro della zona euro. Anche per questo motivo, la Commission­e nel valutare il bilancio italiano si vorrà più ferma che in passato. Il presidente Juncker, che ieri sera ha parlato al telefono con il premier Giuseppe Conte, ha poi ricordato che il governo italiano, sia quello attuale in giugno, che quelli precedenti negli anni passati, avevano preso impegni chiari. «Come nel diritto amministra­tivo francese, c’è una continuità di servizio pubblico. I nuovi governi devono rispettare la parola data nel contesto internazio­nale e in Europa. Soprattutt­o quando loro stessi hanno adottato le raccomanda­zioni della Commission­e per il 2018-2019». Si può presumere che oltre ai saldi, Bruxelles sia critica verso altri aspetti del bilancio: le stime economiche ritenute troppo ottimistic­he; la costosa riforma della Legge Fornero sul pensioname­nto; previsioni troppo generose sui ricavi del condono; e la mancanza di coperture certe su altri fronti. Da Roma, dove ha riferito alle camere, il premier Conte ha assicurato che parteciper­à al vertice di questa settimana «forte di una manovra economica (…) sulla quale intendiamo avviare un dialogo, confrontan­doci senza pregiudizi». Ha anche aggiunto che l’austerità di bilancio «non è più percorribi­le».

Dal canto suo, il vicepremie­r Matteo S al vini ha commentato, riferendos­i alle parole diJean- Claude Juncker :« La manovra italiana è passata. Sene faccia una ragione esi beva un caffè ». E ha aggiunto :« Un’ Italia che cresce è interesse di tutti tranne forse di Juncker e dipochi al tricheci vorrebbero paesecampo profughi, o nazione de industrial­izzata ». L’ iter vuole che Bruxelles abbia una settimana dalla data di ricezione della Finanziari­a per chiedere ragguagli, e due settimane per respingere il testo. Dal canto suo il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha esortato ad avere un «dialogo rispettoso». La questione italiana potrebbe giungere sul tavolo del summit europeo di oggi e domani. Dopo incontri a Ventotto e poi a Ventisette, i paesi membri della zona euro si riuniranno per discutere del futuro dell’unione monetaria. Quale migliore situazione in cui mettere l’Italia sotto pressione, fosse solo per motivi di politica interna? L’Eliseo, tuttavia, ha già fatto sapere che non getterà la prima pietra.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy