«Lombardia Terra dei fuochi come il resto d’Italia»
Pene più dure per chi appicca incendi, maggiori obblighi per lo stoccaggio
Più arresti per chi appicca incendi, maggiori obblighi per chi gestisce i siti di stoccaggio dei rifiuti e Daspo per chi inquina, ovvero l’espulsione a vita da quel territorio. Sono queste le misure allo studio del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, per centrare l’obiettivo «roghi zero». Con i suoi tecnici sta mettendo a punto il secondo decreto “Terre dei fuochi” dopo il primo, varato a luglio proprio per trasferire dalle Politiche agricole al suo dicastero tutte le competenze in materia. È stato Costa, dopo i due incendi di domenica notte, a sottolineare che «la Lombardia è Terra dei fuochi come il resto d’Italia», promettendo fermezza nella «battaglia contro la guerra dei rifiuti».
«Stiamo lavorando a una norma che preveda fideiussioni di garanzia bancarie e assicurative: è giusto chiedere una garanzia a chi lavora sul territorio con imprese impattanti ambientalmente», spiega al Sole 24 Ore il ministro-generale, voluto da Luigi Di Maio all’Ambiente proprio perché, da comandante in Campania del Corpo forestale dello Stato, si era battuto contro le ecomafie. «Il numero dei roghi è in calo ma non basta: voglio roghi zero e che aumentino gli arresti, perché sono deterrenti». Come? L’idea è duplice: aggiungere l’arresto differito di chi appicca incendi oltre a quello in flagranza, già previsto grazie al reato ad hoc introdotto nel 2013, e prevedere il carcere anche per chi dà fuoco a rifiuti non abbandonati.
Il decreto, che va concertato con Interno e Giustizia, non sarà pronto prima dell’inizio del 2019. E partirà con una dotazione di 10 milioni per avviare le bonifiche. La stretta dovrà fare i conti non solo con la presenza acclarata della criminalità organizzata in tutto il ciclo dei rifiuti ma anche di scenari, come quelli approfonditi dopo gli ultimi roghi a Pavia e Milano da Forestale, Polizia e Arma territoriale, dove l’intensità delittuosa è diffusa e aggressiva ma non ci sono finora tracce investigative riconducibili alla criminalità organizzata. Tanto che la Dda della Procura di Milano ha messo gli investigatori al vaglio dei “reati spia” emersi finora suscettibili di sviluppare risultati di indagine più gravi. Per il governo diventa così necessario inasprire azione di contrasto, pene e sanzioni anche in assenza di attività mafiosa. Mentre si insegue il target “rifiuti zero” scommettendo su riciclo . Anche se mancano gli impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti.