Il Sole 24 Ore

Dalle prime collezioni di calciatori a 700 milioni di giro d’affari

Nessun commento dai soci, che a febbraio hanno smentito la vendita

- —C.Fe.

Torna sotto i riflettori l’impero delle figurine Panini. L’azienda nasce nel 1961, con la commercial­izzazione della prima collezione Calciatori: a fondare il gruppo i fratelli Panini.

La dinastia era composta da otto tra fratelli e sorelle: l’ultima, Edda Panini, è scomparsa nel settembre scorso all’età di 91 anni. I fratelli Panini avevano già nel 1945 la gestione di un chiosco nel corso Duomo di Modena e nel 1954 era nata l’Agenzia Distribuzi­one Giornali Fratelli Panini.

Fino al 1988 l’azienda è sempre stata gestita dalla famiglia Panini raggiungen­do fatturati annui nell’ordine dei 100 miliardi di lire. Negli anni 90 è avvenuto il riassetto azionario che ha portato all’uscita della famiglia fondatrice e all’ingresso dei soci Fineldo (famiglia Merloni) e di Aldo Hugo Sallustro, il capoaziend­a.

Il grande salto c’è stato negli ultimi 20 anni con l’ingresso in altre aree di business e soprattutt­o l’espansione sui mercati esteri: il fatturato, negli anni dei Mondiali, si attesta ora a quota 700-800 milioni di euro.

C’è un unico precedente nel recente passato di Panini per dare un’idea del valore del gruppo: nel 2016 la Fineldo della famiglia Merloni è uscita dalla compagine azionaria dopo 17 anni di permanenza con una valutazion­e della sua quota (in termini di enterprise value) di circa 750 milioni di euro. I soci vedono così attualment­e l’amministra­tore delegato Aldo Hugo Sallustro, azionista di spicco affiancato da Anna Baroni (presidente di Panini) e Maria Francesca Baroni. Di fronte a nuove indiscrezi­oni su un riassetto azionario dell’azienda, non è arrivato alcun commento: Il Sole 24 Ore ha contattato ieri il quartier generale di Panini a Modena, senza ricevere alcuna risposta dai soci.

Nel febbraio scorso, di fronte alle prime voci che avevano ripreso a circolare, l’azienda aveva tuttavia smentito la volontà di cedere il gruppo. A pesare è sempre stata la notoria riservatez­za dei soci in questi anni, di fronte alle periodiche speculazio­ni su una vendita dell’azienda.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy