Ieo, Del Vecchio e il dialogo fra soci storici
Il messaggio, Carlo Cimbri, presidente dello Ieo, lo ha dato chiaro e forte: «I soci dello Ieo sono pronti ad accogliere qualsiasi tipo di contribuzione da parte di chiunque nel rispetto di alcuni principi». Il riferimento, non esplicitato, è al progetto della Fondazione di Leonardo Del Vecchio, promotore di un piano di rilancio del valore di mezzo miliardo. Ben accetto, chiaro, ma ad alcune condizioni imprenscindibili. L’indipendenza, prima di tutto, perché lo Ieo «non è in vendita». E, soprattutto, «non può dipendere per il futuro da una generosità di soggetti che oggi hanno risorse e che domani potrebbero non averne abbastanza». Cimbri sintetizza così una posizione largamente condivisa all’interno della compagine azionaria del polo ospedaliero, sottolineando peraltro che le priorità dello Ieo e dei suoi azionisti non sono la gestione di immobili e parchi, ma ben altre, come «coniugare la cura dei malati e la ricerca allo stadio più avanzato possibile». Un concetto che sembra condiviso anche dal sindaco di Milano Beppe Sala che, sul tema Ieo, ha osservato: «Non sono certamente negativo di fronte a un atto di generosità, però bisogna trovare la formula per cui la governance e l’equilibrio tra ricerca e sostenibilità economica ci sia». (Mar.Man.)