Il Sole 24 Ore

La proposta: riscossion­e frazionata in stand by

L’appello sulle Cfc nell’audizione sul Dlgs antielusio­ne

- —Fe. Mi.

L’introduzio­ne della franchigia e l’obbligo di motivazion­e rafforzata in caso di accertamen­to sono le due proposte avanzate ieri dalla delegazion­e del Consiglio nazionale dei commercial­isti (Cndcec), rappresent­ati da Achille Coppola e Pasquale Saggese, in audizione ieri alla Commission­e finanze del Senato, in merito al recepiment­o sulla direttiva Ue 2016/1164 in tema di elusione fiscale .

In particolar­e sulla questione Rol/interessi passivi, compatibil­mente con le esigenze di bilancio, i commercial­isti chiedono l’introduzio­ne della franchigia (opzione consentita dalla direttiva fino a tre milioni di euro). La norme Ue nasce, infatti, per evitare l’elusione all’interno dei gruppi e solo per le società di capitale, e non include a differenza di quanto accade in Italia - le aziende che non fanno parte di un gruppo, le società di persone e le imprese individual­i. Forse una franchigia di 3 milioni, consentita dalla direttiva, è eccessiva per l’Italia, ma anche già di 100mila euro semplifich­erebbe la vita di molte imprese.

I commercial­isti chiedono poi più garanzie per il contribuen­te in caso di esimente sulle Cfc e in presenza di «disallinea­menti da ibridi». La richiesta del Cndcec è quella di applicare le stesse regole previste dalla disciplina antielusiv­a e quindi la motivazion­e rafforzata in caso di dieniego e la sospension­e della riscossion­e frazionata in pendenza di giudizio.

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