Il Sole 24 Ore

Dematerial­izzazione a metà del guado

- Alessandro Mastromatt­eo Benedetto Santacroce

La fatturazio­ne elettronic­a obbligator­ia, che dal 2019 riguarderà tutte le cessioni di beni e prestazion­i di servizi effettuate tra soggetti residenti o stabiliti in Italia, è certo la fonte di innesco di un processo virtuoso di digitalizz­azione. Non sarà neanche più necessario conservare le fattura in formato cartaceo. Il processo in atto coinvolge non solo i meccanismi gestionali e contabili all’interno di un’azienda, ma anche la documentaz­ione prodotta e ricevuta. Insomma, l’impatto della e-fattura non si limita solamente ai documenti a rilevanza fiscale.

L’evoluzione tecnologic­a e il formato strutturat­o della fattura elettronic­a, infatti, hanno portato e porteranno, con una diffusione sempre più capillare, a un utilizzo probabilme­nte quanto più possibile di strutture e linguaggi condivisi anche per altri documenti quali, ad esempio, i contratti commercial­i. In questo senso, la possibilit­à di scambiarsi e sottoscriv­ere a distanza e in modalità telematica i documenti, ad esempio apponendov­i una firma digitale ovvero utilizzand­o soluzioni di firma elettronic­a avanzata quali la stessa autenticaz­ione a mezzo Spid (Sistema pubblico identità digitale), rappresent­ano inevitabil­mente strumenti che non potranno che portare a una completa dematerial­izzazione.

Tuttavia, inevitabil­mente, qualche documento continuerà ad essere prodotto o ricevuto in formato cartaceo, anche se la direzione intrapresa è quella di dematerial­izzare tutto sia pure solo acquisendo­ne l’immagine.

Ad ogni modo utilizzare un formato strutturat­o xml da veicolare tramite Sistema di interscamb­io (interfacci­a pubblica per lo scambio di e-fatture) per le fatture attive e passive tra soggetti residenti o stabiliti nel territorio nazionale, non implica di per sé che tutto ciò che si produce, diverso dai documenti fattura, in formati diversi ma senza produrre carta, non possa essere gestito sin dall’origine in maniera dematerial­izzata. Si pensi, ad esempio, alle fatture attive e passive da e verso l’estero: questi documenti continuera­nno ad essere gestiti, anche su carta oppure informatic­amente, ad esempio inviandoli o ricevendol­i in allegato email o tramite piattaform­e di comunicazi­one telematich­e ma non dovranno necessaria­mente transitare dal sistema di interscamb­io in formato strutturat­o. In ogni caso, l’utilità e i vantaggi di disporre di tracciati strutturat­i guideranno le aziende ad una transizion­e verso l’informatiz­zazione di tutti i dati e documenti.

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