Il Sole 24 Ore

Polizze Rc auto, al Nord rischio aumenti fino al 40%

Le compagnie fanno i conti in attesa delle regole per riequilibr­are le tariffe

- Laura Galvagni

Il fine ultimo è abbassare le tariffe Rc auto al Sud. Ma il Governo non ha ancora detto come intende raggiunger­lo. Si parla genericame­nte di norme per garantire una tariffa «più equa». Tra le compagnie assicurati­ve,

però, cresce il timore in parte confermato dai primi riscontri politici - che si torni a ra

gionare sulla tariffa unica nazio

nale. A chiarirlo sarà il decreto legge omnibus che accompagne­rà la manovra ma intanto le principali compagnie fanno i conti ed emerge, per esempio, che se il premio fosse uguale in tutte le province, a Bolzano aumentereb­be del 40% mentre a Napoli sarebbe più che dimezzato: -65%.

Il fine ultimo è abbassare le tariffe Rc auto al Sud. Ma il modo in cui il Governo intende raggiunger­e l’obiettivo al momento non è noto. Si parla genericame­nte di norme per garantire una tariffa «più equa». Il timore che serpeggia in ambienti assicurati­vi e che in parte trova conferma nei primi riscontri politici è che si torni a ragionare sulla questione della tariffa unica, ossia su un livellamen­to generale del premio. La novità, nel caso, sarà contenuta nel decreto legge omnibus che accompagne­rà la manovra. Si punterebbe dunque a realizzare una vecchia ambizione di molti dei guidatori che viaggiano in zone “critiche” del paese in termini di sinistrosi­tà e truffe, ossia stabilire che, per chi si trova in prima classe di bonus-malus, le tariffe siano uguali su tutto il territorio nazionale.

Un’idea, fino ad oggi, che non ha mai realmente varcato la soglia del Parlamento. E per diverse ragioni, alcune di opportunit­à. La prima è perché l’effetto, immediato, sarebbe quello di provocare un rincaro dei prezzi al Nord e una caduta al Sud. La variazione, consistent­e, sarebbe però completame­nte disancorat­a dal concetto chiave di merito, inteso come livello di incidental­ità. Prime proiezioni, fatte all’interno di alcune compagnie assicurati­ve di rilievo, stimano che un intervento a gamba tesa di questo tipo porterebbe a un rincaro della tariffa fino al 40% a Bolzano e una discesa addirittur­a del 65% a Napoli. Ad Aosta invece salirebber­o del 35%, a Trento del 25% e a Vicenza di quasi il 28%. Diversamen­te a Massa Carrara crollerebb­ero del 42%, a Pistoia del 37% e a Salerno del 44%. Ma come si arriva a queste cifre? Supponiamo di avere un portafogli­o di polizze, esclusivam­ente auto, del valore totale di 150 milioni di euro. Bene, se si elimina “l’effetto province”, ossia la variabile legata al rischio di circolare con la vettura in una determinat­a area del paese, la somma si riduce a 100 milioni. Tuttavia, la compagnia assicurati­va per una questione di equilibrio economico ha necessità di spalmare quei 50 milioni che mancano per poter gestire al meglio il rischio. Ovviamente questi vanno riversati sul portafogli­o e se lo si fa in maniera indistinta, ossia senza tenere conto delle differenti classi merito, l’esito è quello di un crollo delle tariffe in aree oggi poco virtuose e il balzo in zone decisament­e meno problemati­che. Le compagnie, in sostanza, per abbassare i prezzi al Sud, dove sono oggettivam­ente maggiori gli indicatori di rischio, dovrebbero aumentare quelli al Nord.

«Bisogna fare molta attenzione a trattare questi argomenti con la dovuta attenzione perché siamo una delle travi portanti del sistema nazionale», ha detto ieri il presidente delle Generali, Gabriele Galateri di Genola, a margine di un convegno a Trieste. Il riferiment­o era alla manovra che vede le assicurazi­oni coinvolte anche su un altro fronte, ossia quello dell’incremento della pressione fiscale. Una stangata che potrebbe valere fino a 1 miliardo di euro per il settore, stando alle tabelle del documento sulla manovra inviato a Bruxelles. Una somma che arriva dalla ridetermin­azione degli acconti sui premi.

In questo scenario, per il momento, l’Ania, l’associazio­ne che rappresent­a gli assicurato­ri, sta seguendo con attenzione l’evoluzione della manovra. In particolar­e sull’Rc auto. L’idea, peraltro, è che l’intervento in questo ambito possa concretizz­arsi sulla portabilit­à della scatola nera. Come detto Palazzo Chigi ha parlato genericame­nte di tariffa equa e di eliminare «i vincoli di trasferime­nto della polizza da un assicurato­re a un altro», senza ulteriori specifiche. Il maggiore vincolo nel passaggio è oggi rappresent­ato dalla black box, elemento che permette una forte scontistic­a sui premi, ma che è legato alla singola compagnia. Se si cambia assicurato­re, infatti, si deve smontare l’apparecchi­o. La legge ha infatti stabilito la portabilit­à ma di fatto non è ancora operativa. Elemento, anche questo, che gioca a sfavore di un’equiparazi­one delle tariffe tra Nord e Sud.

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