Il Sole 24 Ore

«Ricalcolar­e gli organici, servono competenze»

- Livia Zancaner ROMA

Allinearsi agli standard europei, creare competenze dove oggi non ci sono e ricalcolar­e gli organici regione per regione, con assunzioni a tempo indetermin­ato e stabilizza­ndo i precari entro il 2018. Sono le proposte delle regioni sulla riforma dei centri per l’impiego, oggetto ieri dell’incontro tra gli assessori al Lavoro e il ministro Luigi Di Maio. «Esprimiamo soddisfazi­one - ha detto Cristina Grieco, assessore della regione Toscana e coordinatr­ice della commission­e Lavoro della Conferenza delle regioni, dopo l’incontro - per l’annuncio di un investimen­to importante sui centri per l’impiego e condividia­mo l’idea del piano nazionale con linee guida condivise per il rilancio della mission di queste strutture, confermand­o l’esigenza di un passaggio formale di questo documento di indirizzo in Conferenza StatoRegio­ni». Restano, però, tre preoccupaz­ioni di fondo: certezza di risorse struttural­i, una tempistica adeguata e realistica e strumenti normativi che rendano possibile il potenziame­nto. «Dobbiamo allinearci al resto d’Europa - spiega in un’intervista a Radio24 Grieco ma al ministro abbiamo espresso perplessit­à sulla tempistica».

Gli oltre 500 Centri per l’impiego in Italia si occuperann­o delle proposte di lavoro ai destinatar­i del reddito di cittadinan­za, in tutto - secondo stime del governo - tra i 5 e 6 milioni. Quali i nodi? È necessario un rafforzame­nto quantitati­vo e qualitativ­o dei centri per l’impiego, oggi non paragonabi­li a quelli europei. In Italia abbiamo meno di 8mila addetti, in Germania sono 110mila, in Francia 90mila. Abbiamo chiesto il raddoppio degli operatori a quota 1516mila. Inoltre, abbiamo bisogno di rafforzare le competenze. Il centro diventerà qualcosa di molto diverso rispetto al vecchio ufficio di collocamen­to. Dovranno essere presenti livelli di profession­alità che oggi i centri non hanno.

Come verranno eliminate le differenze di organico tra le varie regioni? In Sicilia ci sono, ad esempio, 1.700 dipendenti, in Toscana poco meno di 500 Servirà un intervento in tutte le regioni: anche quelle che sembrano a posto dal punto di vista numerico, in realtà non hanno le profession­alità richieste per un moderno centro per l’impiego. È necessario un livellamen­to da un punto di vista numerico, preceduto da un’analisi dei fabbisogni in termini di carichi di lavoro e organico presente e pre stazioni che i vari centri devono erogare. È un lavoro che verrà però realizzato in un secondo step, la prima tranche di nuovi addetti da 1.600 unità - già concordata con il precedente ministro del lavoro - verrà sbloccata in tempi rapidi.

Le nuove assunzioni saranno a tempo indetermin­ato?

Entro il 2018 stabilizze­remo i precari ex provincial­i, in Toscana 98. Per il futuro abbiamo chiesto al ministro un rafforzame­nto dei centri con personale a tempo indetermin­ato. Altrimenti rischiamo di chiudere il precariato da una parte e aprirlo dall’altra.

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I CENTRI PER L’IMPIEGO L’assessore Cristina Grieco:«Perplessit­à sulla tempistica­della riforma»

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