Il Sole 24 Ore

Fondo di garanzia in aiuto a imprese in difficoltà ma creditrici della Pa

Copertura sui finanziame­nti non restituiti per i ritardi negli incassi da enti pubblici Piano di rientro entro 20 anni, modalità e limiti da fissare con un Dm

- Carmine Fotina

Per le imprese in difficoltà con i crediti della Pubblica amministra­zione interverrà il Fondo di garanzia Pmi. Il testo (non ancora definitivo) del decreto semplifica­zioni prevede la creazione di una sezione speciale (si veda «Il Sole 24 Ore» del 14 ottobre), la cui dotazione, prevista tra i 200 e i 300 milioni nelle prime bozze, scende però a 50 milioni.

La garanzia interverrà su finanziame­nti già concessi a Pmi che, per effetto del ritardo nell’incasso di crediti vantati presso la Pa, sono in difficoltà nella restituzio­ne delle rate. Rilevante il passaggio su banche e intermedia­ri finanziari: saranno anche loro a finanziare l’operazione, versando un «premio di garanzia in linea con i valori di mercato» che potrà essere “scaricato” sulla Pmi beneficiar­ia solo per un quarto dell’importo. Secondo la relazione illustrati­va, il premio è giustifica­to dal fatto che la stessa banca, e non solo l’impresa, riceve un vantaggio dall’intervento che sblocca importi che le spettano (i crediti vengono ceduti alla banca).

Il Mise ha preparato la norma interpella­ndo alcuni imprendito­ri finiti in crisi per gli alti crediti con la Pa, come Sergio Bramini. È previsto che la garanzia scatti nella misura massima dell’80% e fino a un importo garantito di 2,5 milioni. Si applicherà al minore tra due possibili importi. Il primo si riferisce al finanziame­nto non ancoro rimborsato, maggiorato degli interessi, contrattua­li e di mora maturati. Il secondo importo corrispond­e invece all’ammontare dei crediti verso la Pa scaduti da almeno 90 giorni.

Vengono poi previste due clausole. La garanzia è innanzitut­to subordinat­a alla sottoscriz­ione di un piano (di durata massima di 20 anni) per il rientro del finanziame­nto. Inoltre, i crediti vantati nei confronti della Pa saranno ceduti, come detto, alla banca, per un importo pari al finanziame­nto non ancora rimborsato, maggiorato di interessi e mora.

La garanzia potrà essere escussa dalla banca solo in caso di mancato rispetto da parte della Pmi del piano di rientro. Modalità e limiti per la concession­e della garanzia saranno definiti con un successivo decreto del ministero dello Sviluppo.

Quanto alla potenziale platea, la relazione illustrati­va stima che la dotazione finanziari­a di 50 milioni (cui si attinge per eventuali escussioni) può fare da leva per rilasciare garanzie per circa 300-350 milioni. Si ipotizza un valore medio della garanzia di 150mila euro per impresa. Potenzialm­ente il supporto, nella prima fase, potrebbe riguardare 1.600-1.700 Pmi.

La stessa relazione fa poi il punto sul fenomeno dei ritardati pagamenti della Pa. I tempi risultano aumentati nel 2018. Si era, nel 2017, a 95 giorni dall’emissione della fattura (contro i 30 stabiliti dalla normativa Ue, salvo deroghe speciali fino a 60 giorni). Nel 2018 la media è salita a 104 giorni.

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