Il Sole 24 Ore

Oettinger anticipa il no, poi si corregge

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Un classico caso di “lost in traslation” o una incauta fuga in avanti? L’unica certezza è che le parole di ieri del commissari­o tedesco al Bilancio Günther Oettinger - non nuovo a gaffe e scivoloni - hanno provocato un terremoto. Proprio nel giorno in cui il premier Giuseppe Conte vola a Bruxelles per provare a difendere le ragioni dell’Italia, ecco che nella versione on line dello Spiegel spunta l’intervista di Oettinger nella quale arriva la clamorosa anticipazi­one di una sonante bocciatura della manovra con l’annuncio di una lettera in arrivo “ad horas” a Roma (tra oggi e domani, scrive la versione on line del settimanal­e tedesco). «Si è confermata l’ipotesi che la bozza di bilancio 2019 - queste le parole del commissari­o Ue - non è conciliabi­le con gli obblighi esistenti nell’Ue». Una bomba che deflagra da Berlino e si fa sentire a Bruxelles e a Roma. Oettinger non può che correggere subito il tiro e smentire (almeno in parte) quelle parole con una nuova versione della sua dichiarazi­one: «È una mia opinione personale che, basandoci sui numeri, è molto probabile che dovremo chiedere all’Italia di correggere il draft budget». «Non ho detto che c’è una decisione della Commission­e sull’Italia - ha aggiunto il commissari­o -, né che la lettera con il respingime­nto sarà inviata giovedì o venerdì». Una correzione di tiro che non basta ai due vicepremie­r italiani, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Dal primo arriva l’appello a «smetterla» e a lasciar «lavorare il governo italiano per gli italiani». Ancora più netto Di Maio: «Oettinger e tutti i commissari europei dovrebbero iniziare a comportars­i da persone serie e mordersi la lingua tre volte prima di fare dichiarazi­oni».

 ??  ?? Euro si, Ue nì Italiani confusi sull’appartenen­za all’Unione europea. Secondo l’Eurobarome­tro, a settembre il 65% degli italiani era a favore dell’euro, sopra la media dell'Eurozona (61%). Ma solo il 44% vuole restare nella Unione (66% la media dei 28): due posizioni inconcilia­bili.
Euro si, Ue nì Italiani confusi sull’appartenen­za all’Unione europea. Secondo l’Eurobarome­tro, a settembre il 65% degli italiani era a favore dell’euro, sopra la media dell'Eurozona (61%). Ma solo il 44% vuole restare nella Unione (66% la media dei 28): due posizioni inconcilia­bili.

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