Tirreno Power, a Vernazza Autogru le aree di Savona
Dopo lo stop al carbone, piano da 20 milioni per formazione e logistica
Il gruppo Vernazza Autogru dà il via alla reindustrializzazione di 30 ettari di aree non più utilizzate dalla centrale elettrica Tirreno Power di Vado Ligure (Savona), mettendo sul piatto «un investimento di 20 milioni di euro nell’arco cinque o sei anni», per creare un nuovo polo logistico e di formazione. A spiegarlo è Diego Vernazza, alla guida dell’azienda di famiglia, a margine della cerimonia di sottoscrizione dell’accordo che sancisce il passaggio delle aree dalla società di produzione d’energia elettrica alla realtà genovese specializzata in montaggi e smontaggi industriali ed edili, opere civili, infrastrutture e logistica.
Oggi il gruppo, con oltre 150 dipendent, dispone di un parco mezzi di oltre 200 unità e, oltre al quartier generale a Genova, ha filiali a Savona, Massa e Lainate, nonché in Francia, Bulgaria e Svizzera. È impegnata, tra l’altro, nella messa in sicurezza dei tronconi del viadotto Morandi. Da tempo l’azienda era alla ricerca di spazi dove allargare la propria attività, in particolare la parte logistica. I terreni appena acquistati, vicini al porto di Savona Vado, chiarisce Vernazza, «hanno le caratteristiche giuste» Le aree fanno parte del progetto di reindustrializzazione lanciato da Tirreno Power nel 2016, due anni dopo lo stop, imposto dalla magistratura, ai gruppi a carbone della centrale savonese, e che ieri è giunto a compimento con la firma dell’intesa. L’azienda elettrica continuerà a operare con la parte a gas della centrale, mentre le zone utilizzate per il ciclo del carbone sono state dismesse. Una palazzina è andata alla facoltà di ingegneria del polo savonese dell’università di Genova, per allestirci sale e aule dove studiare “sul campo” i sistemi elettrici. A Vernazza sono andati 300mila metri quadrati, comprensivi anche degli ex parchi per il carbone; e rimangono disponibili alcune aree esterne, per le quali «sono in corso contatti con alcuni potenziali clienti», afferma Fabrizio Allegra, direttore generale di Tirreno Power.
Il quale aggiunge: «Abbiamo valutato oltre 50 aziende interessate alle aree, fino ad arrivare alla scelta di Vernazza. Ci ha convinto per il piano di sviluppo, che darà valore al territorio fin da subito ed è a basso impatto ambientale». Presso Vernazza troveranno impiego anche gli ultimi due dipendenti della centrale (dei 180 tutti ricollocati o prepensionati), rimasti senza lavoro dopo il sequestro. «Abbiamo scelto quest’area, che si aggiunge, non si sostituisce alla sede di Genova – dice Vernazza - per la sua vicinanza al porto e il suo valore logistico. Vi potremo assemblare grandi manufatti che poi potranno prendere la via del mare. Qui sorgeranno anche officine per i nostri mezzi, zone di collaudo e manutenzione, nonché una scuola di alta formazione per gruisti». Vernazza prevede di assumere almeno 50 addetti nei prossimi cinque anni e di creare un indotto di occupazione di almeno 160 persone.